Il Partito Democratico di Aprilia condanna duramente l’episodio di aggressione al giovane apriliano che ha sconvolto l’intera comunità cittadina e propone un impegno maggiore da parte di tutte le forze sociali e politiche democratiche attive in città affinché l’educazione diventi un Bene Comune da valorizzare.
In merito ai recenti fatti di cronaca locale che hanno visto coinvolti un gruppo di giovani aggressori ai danni di un ragazzo 18enne apriliano, Pd si stringe intorno alla famiglia della vittima, che possa sostenere in questo delicato momento il superamento di questo grave trauma emotivo da parte del giovane, a cui va tutto il nostro sentimento di fraterna vicinanza umana.
Nulla da aggiungere al comune sentire di sdegno e condanna per episodi di violenza gratuita da parte di ragazzi sempre più piccoli per età, che agiscono in piccoli o grandi gruppi, scaricando frustrazione e rabbia repressa sui loro coetanei o su persone indifese.
La dr. ssa Emilia Ciorra , responsabile politiche sociali del Pd di Aprilia, insieme a Nando Bucci, esperto di povertà educativa e marginalità sociale, sottolineano come sia arrivato il momento di mettere al centro del dibattito sociale e politico della città di Aprilia la “Questione educativa”, che non può essere scaricata, ogni volta che accadono episodi simili, solo sulla famiglia o sulla scuola, se poi la società apriliana resta completamente scollata dalla discussione.
Quale idea di società apriliana abbiamo in mente? Quanto ci sentiamo Comunità ?
Gli studi sociologici hanno messo in evidenza l’inevitabile declino della comunità locale in conseguenza del processo di urbanizzazione, ma nello stesso tempo hanno verificato l’espandersi di cd. comunità senza prossimità , le cd. associazioni o network. Per questo occorre avviare immediatamente un processo di buone pratiche per lo sviluppo di una Comunità educante, uscire dalla dimensione della testimonianza (sicuramente i convegni sono importanti per promuovere e sensibilizzare) ed entrare nella sfera del fare (della cd. buona pratica comunitaria), anche perché la politica, sui nostri territori, deve tornare ad essere un processo vitale e creativo di nuovi mondi sociali ed economici improntati alla solidarietà e alla coesione sociale.Il nostro contributo come Pd di Aprilia è porre l’accento sulla “Educazione come bene comune” attraverso un tavolo di confronto permanente tra forze sociali, scuola, parrocchie, centri educativi privati, insegnanti, educatori, psicologi, operatori sociali e dell’educazione.
Come sappiamo è in corso un cambiamento nelle modalità in cui la scuola, l’istruzione e l’educazione vengono concepite, percepite e vissute dalle famiglie e dalla società. Questo spostamento di prospettiva deriva in parte dalla necessità di far fronte a questioni sempre più complesse attraverso l’elaborazione di strumenti e pratiche che sappiano individuare risposte innovative e al tempo stesso sostenibili, sia in termini economici, sia culturali.
Scuola, istruzione ed educazione: sono beni comuni . Un tavolo di lavoro permanente sull’ Educazione può offrire un’analisi delle iniziative e delle pratiche più rilevanti sviluppate sul territorio italiano in ambito educativo.
L’obiettivo è di mettere in luce le peculiarità del sistema di welfare che consentono da un lato l’attivazione dei cittadini nella condivisione e nella cura di questi fondamentali beni comuni, dall’altro lo sviluppo di pratiche innovative che producano valore comune.
Ciò è tanto più necessario se si considerano le persistenti sfide educative cui il nostro sistema culturale è chiamato a rispondere.
Il nostro vuole essere la proposta per un approccio più flessibile e integrato, di partecipazione dal basso, non unidirezionale e calato dall’alto, assolutamente non riconducibile a un mero esercizio tecnico ma fondato innanzitutto su di un’etica della responsabilità personale e comunitaria.
In questo senso, secondo il nostro punto di vista politico-sociale e amministrativo il concetto dei beni comuni può rappresentare quell’ utile orizzonte culturale sulla cui base ripensare la nostra comunità educante.
Come sottolineato dal rapporto UNESCO e dall’ associazione Labsus, nei suoi studi sul concetto di bene comune, occorre “Ripensare l’educazione”, oltre all’ insegnamento scolastico e si dovrebbe affiancare alla scuola gli altri aspetti della vita sociale, quali istituzioni sociali, ambiente di vita, nonché occupazione del tempo libero e svago.
È necessario che le cittadine e i cittadini apriliani, a partire dalle nuove generazioni, siano poste nelle condizioni di assumere responsabilità, ossia di essere in grado di acquisire le conoscenze e di sviluppare le competenze necessarie per il libero esercizio delle proprie responsabilità personali e comunitarie, all’interno di spazi famiglia e spazi giovanili, luoghi di crescita sociale e culturale integrata.
Ciò è alla base del concetto di educazione come bene comune che promuove lo sviluppo di forme di responsabilità condivisa e di partecipazione attiva da parte degli attori presenti nella società al fine di creare un sistema educativo più inclusivo, democratico e rilevante.
L’educazione riveste un ruolo fondamentale nella costruzione di una COMUNITA’ forte, inclusiva e solidale, condizione essenziale per la democrazia, e dovrebbe pertanto essere identificata come una delle questioni più decisive per il buon funzionamento di una città.
Considerare l’educazione come bene comune significa porre al centro la questione democratica, incoraggiando lo sviluppo di quelle esperienze virtuose e innovative che favoriscono il rafforzamento delle capacità delle persone – di ogni età e nei diversi contesti – di prendere (responsabilmente) parte attiva alla vita della società.