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Al MAT Spazio Teatro di Sezze in scena lo spettacolo “Gray o sulla paura della vecchiezza”.

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Altilio e Balestrieri

Presso il MAT Spazio Teatro di Sezze questo weekend, domani alle 21.00 e domenica alle 18.00 e alle 21.00, va in scena  lo spettacolo “Gray o sulla paura della vecchiezza” di Francesco Altilio e Alessandro Balestrieri. Si tratta di una nuova coproduzione di Matutateatro e Teatro della Caduta.

Liberamente ispirato alla celebre opera di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”, lo spettacolo è un racconto sulla contemporaneità. «L’idea nasce da uno studio del McCann Truth Central sul tema dell’invecchiamento – spiegano gli autori Balestrieri e Altilio. – Secondo il report “Truth about Age” in generale le persone di tutte le fasce d’età non stanno rispettando le aspettative tradizionalmente associate alla loro fase di vita.

Nella società dell’immagine sembra sia proibito invecchiare: siamo ormai legati a modelli di bellezza e successo che si identificano con la giovinezza eterna. In questo contesto si inserisce la gerascofobia, una particolare forma di fobia riguardo l’invecchiare e il trascorrere del tempo. In quest’epoca di gerascofobici in quanti sogniamo di avere un ritratto che invecchi al posto nostro? Il celebre romanzo però nel nostro spettacolo resta sullo sfondo, è solo un pretesto, è il topos utilizzato per estrapolare alcuni testi che, insieme a poesie in lingua originale dello stesso autore, ci servono a raccontare una storia altra. Siamo davanti a un nuovo Dorian, un giovane che il giorno dopo il suo trentesimo compleanno vede allo specchio il suo primo capello bianco».

Il lavoro è basato su una forte relazione fra testo e musica: il tutto è sorretto da una grande partitura musicale originale composta di pari passo con la drammaturgia. Durante la performance il testo, attraverso la voce, fa permeare il suono dell’elettronica, instaurando un dialogo complesso e delicato, basato sul ritmo, sul comportamento, sullo spazio e sul timbro. Un dialogo che dà vita a un intenso contrappunto sonoro costituito da geometrie strutturali complesse e articolate. Con questa operazione il suono cambia la sua funzione, non rimane più sfondo relegato alla sola farcitura scenica, ma assume un ruolo da coprotagonista, diventa contenuto espressivo e informativo. Lo spettatore viene immerso in questo contesto, in uno scambio di ruoli continuo dove il rapporto fra architettura musicale e rappresentazione scenica diventa imprescindibile, tanto che si ha quasi la sensazione di assistere a un djset, ad un’installazione sonora.

Obbligatoria la prenotazione al numero 3286115020. Costo biglietto: € 8.

Lo spettacolo rientra nel progetto Matutateatro Officina Culturale del Monti Lepini sostenuto dalla Regione Lazio.

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