Alle sorelline di Cisterna Alessia e Martina Capasso, uccise dal papà verrà intitolato uno dei Centri Antiviolenza di Roma. I loro nomi – assieme a quelli altre donne diventate simbolo della lotta contro la violenza – sono stati scelti grazie a un percorso partecipativo. Alessia e Martina Capasso – lo ricordiamo – vennero uccise a colpi di pistola nel febbraio del 2018 dal papà Luigi, un carabiniere, che tentò anche di assassinare la moglie Antonietta Gargiulo (l’unica sopravvissuta) e poi si tolse la vita.
Oltre ad Alessia e Martina Capasso, compaiono Franca Rame, Paola Lattes, Angelina Merlin, Irma Bandiera, Sara Di Pietrantonio, Massimo Di Gregorio, Palmina Martinelli, Teresa Buonocore e Alda Merini.
“Si tratta di donne – ha spiegato la Sindaca di Roma, Virginia Raggi – che sono diventate simbolo della lotta contro la violenza, icone di autodeterminazione e libertà femminile, oppure persone che si sono distinte nelle battaglie in difesa e promozione dei diritti delle donne.
Abbiamo chiesto ai Municipi, agli istituti scolastici che hanno seguito il progetto “a scuola di parità” e alle associazioni del terzo settore che si occupano di sostegno alle donne, di proporre un nome per il Cav della propria zona. Dove sono arrivate più proposte, abbiamo coinvolto i cittadini in un sondaggio sul portale di Roma Capitale.
Le storie di queste persone, le loro testimonianze, il loro impegno nel combattere il fenomeno e nel difendere i diritti delle donne siano da esempio per spingere tutti noi con ogni mezzo a sostenere il coraggio di tutte quelle donne che vogliono uscire dalla spirale della violenza.
Ringrazio l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale Veronica Mammì, Lorenza Fruci Assessora alla Crescita culturale di Roma Capitale, il Dipartimento Pari Opportunità e tutti coloro che hanno contribuito.