Evitare che i cittadini rincorrano percorsi di cura su diversi territori, ridurre la mobilità regionale per la diagnostica, fare rete e sfruttare la multidisciplinarietà. Questo è il messaggio che emerge dalla presentazione del Pdta (percorsi diagnostico terapeutici assistenziali) per il tumore al colon retto inaugurato presso l’ospedale dei Castelli Romani. “Dobbiamo evitare che i cittadini vengano sballottati verso altri territori – ha commentato Narciso Mostarda, direttore generale della Asl Roma6 – noi operatori della sanità dobbiamo prendere in carico e accompagnare i cittadini lungo tutto il percorso, che deve essere garantito nell’azienda che è più prossima al domicilio del paziente”.
Mostarda, insieme all’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, e al direttore del dipartimento di Chirurgia, Angelo Serao, ha spiegato il nuovo servizio. “Questo prendersi cura significa fare un viaggio insieme alle persone. Un’azienda sanitaria pubblica ha l’obbligo morale di fare questo” ha aggiunto Mostarda.
L’assessore D’Amato ha ribadito come questo percorso si giovi del lavoro di rete con gli altri professionisti e in che modo il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) possa aiutare anche nelle diagnosi precoci: “E’ importante- ha detto- perché i cittadini possono essere intercettati nei punti periferici dai medici di medicina generale e dalla rete delle farmacie che effettuano screening oncologici molto semplici, tra cui la rilevazione del sangue occulto nelle feci. Quindi c’è un team che riesce a seguire i pazienti e, laddove necessario, a operarli in modo precoce. Anche perché- ha ricordato- nel 65% dei casi c’è un decorso positivo della malattia. È fondamentale prevenire e avere una rete di professionisti sul territorio. Oggi c’è un salto di qualità nella Asl Roma 6, nell’ospedale dei Castelli- ha sottolineato D’Amato- e voglio ringraziare tutti gli operatori, i medici di medicina generale e la rete delle farmacie che sono presidi importanti”.
A volere la sinergia con le farmacie è stato il dg dell’Asl Roma 6: “Abbiamo voluto fortemente la presenza di Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma e provincia, perché sul nostro territorio abbiamo 140 farmacie che possono e devono diventare 140 punti di riferimento di salute per i cittadini. È la rete più importante che abbiamo in Italia, sono stazioni, snodi di salute. Con Federfarma abbiamo condiviso che inizieremo dalle farmacie dell’Asl Roma 6 per facilitare, migliorare l’accesso ai cittadini anche per la logistica di tutte le azioni di screening, dal ritiro della provetta alla consegna del campione per la ricerca di sangue occulto- ha spiegato Mostarda- È un passaggio storico, perché un’Azienda sanitaria pubblica opererà insieme alle farmacie, che sono soggetti privati, per individuare a scegliere insieme percorsi di cura”.
Il Pdta dell’ospedale dei Castelli si aggiunge ad altri quattro sul territorio regionale: presso il San Giovanni Addolorata, l’Asl Roma 1, l’Asl di Latina, e quello del San Camillo. Tre su quattro, quindi, erano nella Capitale. Per questa ragione Mostarda ha parlato ancora di “un’iniziativa doverosa per i professionisti. Dobbiamo avere contezza che per curare le persone dobbiamo essere rigorosi e attenti, capaci di approfondire e soprattutto non illuderci di fare le cose da soli. Ecco perché la rete, ecco perché i percorsi condivisi, perché più soggetti e più professionisti. Oggi abbiamo sancito quello che scientificamente nel mondo viene definita come unica possibilità di prenderci cura degli altri: lavorare insieme, coinvolgere più attori ed anche gli stessi cittadini, per arrivare ad individuare una serie di passaggi in sicurezza che sono controllati, misurabili, verificabili. Oggi con il Pdta del tumore del colon retto lo abbiamo sancito”.
“La pandemia ci ha mostrato come la multidisciplinarietà ci renda più forti nella gestione sanitaria, questo Pdta si basa sulla stessa consapevolezza e sulla stessa forza” ha sottolineato Angelo Serao, direttore del dipartimento di Chirurgia, anch’egli intervenuto alla presentazione.