“Andare al lavoro come andare al macello”. La nota di Sinistra Italiana sul grave infortunio avvenuto ieri pomeriggio nelle campagne di Latina, dove un cittadino indiano è stato scaricato davanti casa sua dopo che un macchinario gli aveva tagliato un braccio. “Un episodio mostruoso, – commenta Sinistra Italiana – che racconta il degrado delle condizioni del lavoro e l’abbrutimento della percezione di cosa possa essere una società civile nel nostro paese e nella nostra regione”. Solidarietà è stata espresso al bracciante ferito e alla Flai Cgil di Latina.
“Nella nostra Repubblica fondata sul lavoro, – scrive ancora Sinistra Italiana – un lavoratore di nazionalità indiana è stato scaricato fuori da un pulmino e davanti a casa sua: un macchinario gli aveva tagliato un braccio e gli aveva causato altre gravi ferite. Questo non è lavoro, questa è barbarie, e dove c’è barbarie non c’è diritto né dignità.
Al lavoratore va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno, rimaniamo informati sulle sue condizioni di salute e saremo al suo fianco per provargli che civiltà e umanità non sono scomparse dalle campagne della provincia di Latina.
La nostra solidarietà va anche alla segreteria generale della Flai Cgil di Latina, Hardeep Kaur, che ha dovuto ancora una volta fronteggiare la bestialità delle condizioni cui il lavoro è stato ridotto”.
La nota stampa è a firma di Danilo Cosentino (Segretario Sinistra Italiana Lazio), Mara D’Ercole (responsabile Lavoro Lazio), Giuseppe Bortone (Segretario Sinistra Italiana Latina).