Consiglio Comunale sull’antenna di telefonia mobile installata sul tetto di villa Sforza Cesarini a Lanuvio. L’intervento del Pd di Campoleone.
“Negare l’evidenza è la forma più vigliacca della bugia, ma quando si nega l’evidenza, vuol dire che la verità è scomoda, molto scomoda. Ieri mattina, alle nove, si è tenuto uno dei Consigli Comunali più controversi degli ultimi anni a Lanuvio. Un Consiglio Comunale surreale, che le opposizioni, congiuntamente, avevano richiesto in forma aperta alla cittadinanza, come previsto dal Regolamento Comunale, per chiedere chiarimenti in merito all’installazione di una antenna della compagnia telefonica Wind sul tetto di Villa Sforza Cesarini, nel pieno centro di Lanuvio e a poca distanza da realtà “sensibili” come RSA, asilo nido, uffici pubblici ed aree destinate alle attività sportive e ricreative. Surreale perché la Giunta Volpi, aggrappandosi peraltro agli articoli sbagliati del Regolamento, lo ha negato nella forma aperta alla cittadinanza, concedendolo soltanto nell’ultimo giorno utile (il ventesimo dalla richiesta), in orario disagevole sia per i consiglieri che per i cittadini, ed in forma online e non in presenza. Fin da subito è emersa la volontà di accettare il confronto nel modo meno rischioso, davanti a pochi “spettatori”, in disprezzo totale delle regole ed anche del diritto dei cittadini, costituitisi in un comitato spontaneo, di essere informati su una questione delicata che sta agitando gran parte della popolazione. Cittadini che hanno stazionato numerosi sulla strada, fuori dal palazzo del Comune, nell’attesa, peraltro vana, di avere risposte significative. Perché gli unici due interventi della maggioranza non hanno aggiunto nulla a quello che già si sapeva. Del resto, come ha ammesso la stessa Assessore Proscio in apertura di dibattito, “Partiamo dalla premessa che tutto quello che i consiglieri (d’opposizione) hanno sostenuto è condivisibile, ma oggi noi ci troviamo all’esito di un percorso che abbiamo già fatto”. E questa frase ha di fatto chiuso la questione. Tutto il resto sono state solo parole, perché anche l’Onorevole-Sindaco Volpi, nel suo intervento, non ha obiettato, limitandosi a ripetere in modo stanco e monocorde cose già sentite. Il confronto con i cittadini non serve perché c’è già stato quando si è deciso di spostare l’antenna dal sito previsto in via Laviniense (come a dire, abbiamo accettato di non metterla lì, ora però da qualche parte dobbiamo metterla questa antenna perché altrimenti Wind ci fa causa), le onde elettromagnetiche non fanno male perché abbiamo fatto dei rilievi, nessun sito sensibile ne sarà comunque interessato, con Wind c’è un accordo in essere, e via così. Nel suo fiume di parole, però, si è ben guardato dal farci sapere come si comporterà se, cosa probabile una volta autorizzata la prima, dovessero arrivare richieste da altri gestori telefonici per posizionare altre antenne su Villa Sforza. E non ha risposto neanche nel merito della palese violazione del Regolamento Comunale. Insomma, niente di nuovo. Tanto i giochi sono fatti, questo il succo, inutile agitarsi. Ma il fatto grave è che oltre al disprezzo sopra citato, ancora una volta è emersa l’ignoranza delle stesse regole che spesso vengono richiamate, anche con una certa tracotanza. Il rifiuto alla possibilità di convocare il Consiglio Comunale aperto, infatti, è stato motivato richiamando l’articolo 23 del Regolamento Comunale, che però non pone alcun veto alla possibilità di convocare un Consiglio aperto ai cittadini, facendo riferimento unicamente ad un generico Consiglio Comunale richiedibile da almeno 5 consiglieri eletti. Nello specifico, con arroganza e sprezzo, nella risposta scritta fornita dall’Amministrazione, si esplicita il fatto che il regolamento “non prevede la possibilità di richiedere la convocazione del Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza da parte della minoranza”. Evidentemente a questa Amministrazione sfugge che nel Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale di Lanuvio esiste un altro articolo, il 48, dedicato nello specifico alle “Adunanze aperte”, che al punto 1 recita: “Quando si verificano le particolari condizioni previste dallo Statuto o rilevanti motivi d’interesse della comunità lo fanno ritenere necessario, il Presidente, sentita la conferenza dei Capi Gruppo, può convocare l’adunanza “aperta” del Consiglio Comunale, nella sua sede abituale od anche nei luoghi particolari previsti dall’Art. 4 del presente regolamento.” “Rilevanti motivi d’interesse della comunità”: Cosa c’è di più rilevante della questione sul tavolo, che riguarda la salute pubblica ed il benessere dei cittadini? E invece la Giunta Volpi ha arbitrariamente ignorato l’articolo specifico in materia, motivando il rifiuto con il riferimento ad un articolo che invece non è ostativo, convocando la conferenza dei Capi Gruppo soltanto DOPO aver già convocato il consiglio comunale nella forma a loro più conveniente, promettendo in sede di Capi Gruppo che si sarebbe aperta comunque l’aula ai cittadini e poi rimangiandosi l’impegno preso, e rifiutandosi comunque in sede di conferenza stessa di rispondere nel merito alle domande poste dalle opposizioni. Tutto sommato, niente di nuovo, perché questo è il metodo adottato dalla Giunta guidata dall’Onorevole-Sindaco Volpi. Il confronto con i cittadini e con le opposizioni non è previsto, nessuno osi disturbare il manovratore”.