Apicoltura italiana a rischio collasso: oltre mille tute gialle oggi in Piazza Santi Apostoli, a Roma, contro la concorrenza sleale del miele extra UE, in particolare quello cinese, a rischio di adulterazione, non conforme agli standard qualitativi e di sicurezza alimentare. A rischio anche la sopravvivenza delle api e degli apicoltori. La manifestazione avrà inizio alle 11.00.
“L’import sleale ed i cambiamenti climatici – spiegano i promotori – affossano il miele italiano con i produttori nazionali che devono fronteggiare arrivi di prodotto straniero di bassa qualità a prezzi stracciati, mentre aumentano i costi di produzione necessari per fronteggiare maltempo e siccità.
Una situazione sempre più insostenibile per gli apicoltori italiani che questo mercoledì scenderanno in piazza a Roma. Il sit-in, promosso dall’associazione apistica “Miele in cooperativa”, si svolgerà presso Piazza Santi Apostoli, a partire dalle 11.00, alla presenza di oltre mille tute gialle con alveari e vasetti di miele italiano ed extra UE a confronto”.
“Un appuntamento fondamentale per sensibilizzare politica, società civile ed istituzioni – afferma Riccardo Babini, presidente di Miele in cooperativa – L’appuntamento ha lo scopo di conquistare l’indispensabile consenso, morale e sostanziale, alla nostra azione di richiesta di avviare le procedure antidumping in Europa contro il miele cinese e sensibilizzare i consumatori verso un acquisto consapevole del miele”.
“È prevista la presenza alla manifestazione di rappresentanti del Governo e della Commissione Agricoltura della Camera, parlamentari e associazioni di tutela dei consumatori che hanno sposato la causa degli apicoltori.
Tra loro l’on. Luigi D’Eramo Sottosegretario di Stato al Masaf con delega apicoltura; on. Mirko Carloni Presidente Commissione Agricoltura Camera; on. Davide Bergamini Capogruppo Lega Commissione Agricoltura Camera; on. Attilio Pierro Componente Commissione Agricoltura Camera; on. Stefano Vaccari Capogruppo PD Commissione Agricoltura Camera; on. Deborah Bergamini Forza Italia; on. Elisabetta Lancellotta Fratelli d’Italia; on. Simona Bonafè Partito Democratico; on. Irene Manzi Partito Democratico; on. Antonio Baldelli Fratelli d’Italia; on. Monica Ciaburro Fratelli d’Italia; sen. Elena Leonardi Fratelli d’Italia; sen. Guido Castelli Fratelli d’Italia; dr.Rosario Trefiletti, Associazione Consumatori; dr.Vincenzo Pepe, Fare Ambiente
Un prodotto di bassa qualità che affossa il miele italiano
Non siamo solo di fronte ad una concorrenza sleale, ma anche ad un prodotto non salubre e non conforme alle normative europee. Infatti, una recente indagine della Commissione Ue ha fatto analizzare una quota di campioni di miele importato, riscontrando che nel 46% dei casi, quest’ultimo non è conforme alle regole comunitarie a causa dell’impiego di sciroppi zuccherini che alterano il prodotto, aumentandone le quantità per abbassarne il prezzo e dell’uso di additivi e coloranti per falsificare l’origine botanica.
Il numero maggiore in valore assoluto di partite sospette proveniva dalla Cina (66 su 89, pari al 74%), mentre il Paese con la percentuale più elevata di campioni di miele sospetti è risultata la Turchia (14 su 15, pari al 93%).
Negli ultimi due anni l’importazione di miele si è stabilizzata sui 25/26 mln di chili a fronte di una produzione interna stimata in circa 22 milioni di chili, secondo i dati di Miele in Cooperativa. Il prezzo medio del prodotto importato dai Paesi extra Ue – segnala Miele in Cooperativa – è in forte calo e viaggia a valori inferiori circa 1,70 euro/chilo. Diversamente, secondo un’indagine del Crea, per produrre un chilo di miele in Italia ci vogliono almeno 4,1 euro.
Un dumping difficile da sostenere per i 75mila apicoltori nazionali, con 1,6 milioni di alveari già alle prese con l’aumento dei costi di produzione in un’annata resa difficile dai cambiamenti climatici. Ai danni causati dal maltempo si sono aggiunti quelli della siccità, che ha penalizzato le fioriture, e del caldo anomalo di questo inverno, con le api ingannate e spinte ad uscire dagli alveari senza però trovare i fiori.
“Il miele cinese ci soffoca con la sua concorrenza sleale. Non ci sarà futuro per noi, fintanto che non ci saranno adeguati provvedimenti di tutela. Non riusciremo mai ad essere competitivi, né aumentando la qualità, né riducendo i costi. La differenza è troppa. L’alternativa è solo quella di avere sussidi sganciati dal mercato, per restare come una sorta di ‘custodi di aree naturali a disposizione dei visitatori della domenica’. Io sono un apicoltore, allevo api per produrre miele e gli altri prodotti. Voglio vivere del mio lavoro che l’Europa ha il dovere di proteggere da chi non rispetta l’etica dei lavoratori, il benessere animale, la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare. Purtroppo, da soli non riusciremo a vincere questa sfida. Abbiamo bisogno dei politici, di tutto l’arco costituzionale, delle associazioni dei consumatori, ambientaliste, culturali, abbiamo bisogno dei media che ci aiutino a raggiungere e coinvolgere i consumatori”, ha affermato Riccardo Terriaca, Segretario Generale di Miele in Cooperativa.
Apicoltura, un settore che protegge ambiente e biodiversità
Mentre gli apicoltori italiani si trovano a fronteggiare uno scenario sempre più nefasto, privi dei giusti supporti istituzionali, occorre ricordare il ruolo fondamentale che questa categoria svolge per la protezione dell’ambiente, la conservazione della biodiversità e il sostegno all’agricoltura. Un mestiere di rilevante importanza per la sopravvivenza delle api e per l’equilibrio degli ecosistemi. L’impollinazione da parte delle api contribuisce alla riproduzione di piante selvatiche, alberi e arbusti. Questo favorisce la diversità delle specie vegetali, mantenendo equilibrati gli ecosistemi e promuovendo la conservazione delle piante autoctone. Gli apicoltori giocano dunque un ruolo attivo nella protezione degli habitat. Gli apicoltori italiani adottano inoltre pratiche agricole sostenibili, evitando l’uso di pesticidi nocivi per le api e promuovendo metodi di controllo naturale dei parassiti. Questo contribuisce alla conservazione dell’ambiente, alla salute delle api e alla protezione della qualità dei prodotti dell’alveare.
Miele in Cooperativa
Un’associazione Libera, Rappresentativa, Consapevole, Partecipata. Libera, perché non ha vincoli con altri Enti, Organizzazioni, Partiti o altro, ha un solo vincolo, quello nei confronti delle proprie associate. Rappresentativa, perché costruisce le proprie posizioni con il metodo bottom up e mai top down, ossia monitora le esigenze delle associate, elabora le informazioni acquisite e le trasforma in proposte concrete, in grado di dare risposte. Consapevole, perché ogni decisione è frutto di condivisione, riflessione comune, dibattito e selezione, maturata sempre sulla base dell’informazione dei fatti e degli elementi oggettivi. Partecipata, perché da noi la delega non è un istituto riconosciuto. Per contare devi esserci.
Scopo di Miele in cooperativa e è rappresentare, tutelare e valorizzare, senza deroghe, senza se e senza ma, l’apicoltura tre volte italiana, per Api, Aziende Apistiche e Ambiente.