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Appia Regina Viarum a Patrimonio UNESCO, fa il giro del mondo la notizia dell’esclusione di alcuni comuni pontini

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Sta facendo il giro del mondo la notizia dell’esclusione di un tratto dei Comuni Pontini dal riconoscimento dell’Appia Regina Viarum a patrimonio dell’UNESCO. Nei giorni scorsi, ad occuparsi della questione è stato anche “The New York Times”, il quotidiano statunitense ha raccolto – tra le altre – la posizione del Sindaco di Cisterna Valentino Mantini e dell’assessora alla cultura Maria Innamorato. “Con gli altri Sindaci e il Presidente della Provincia – ha poi sottolineato Mantini – il prossimo 26 settembre saremo ricevuti dal Ministero, per programmare iniziative comuni finalizzate alla nostra richiesta di essere coinvolti”.

Come noto, a seguito delle raccomandazioni dell’ICOMOS, organo tecnico consultivo dell’UNESCO, i comuni pontini di Cisterna, Latina, Norma, Sermoneta, Sezze, Pontinia e Terracina sono stati esclusi dal tracciato dell’Appia che è diventata il 60° sito italiano patrimonio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).

Il 31 luglio scorso, il Sindaco di Cisterna Valentino Mantini e l’assessora alla cultura Maria Innamorato avevano partecipato all’evento che si era tenuto al Mausoleo di Cecilia Metella a Roma, e avevano ricevuto importanti rassicurazioni dal Ministero sul successivo inserimento dei comuni esclusi nella via inserita nella lista del Patrimonio mondiale.

«Con gli altri Sindaci e il Presidente della Provincia il prossimo 26 settembre saremo ricevuti dal Ministero, per programmare iniziative comuni finalizzate alla nostra richiesta di essere inseriti nel sito dell’Appia Regina Viarum – hanno dichiarato il Sindaco di Cisterna Valentino Mantini e l’assessora alla cultura Maria Innamorato –. Abbiamo partecipato ai lavori per la candidatura dell’Appia sin dal primo momento, sottoscrivendo il protocollo con tutti i Sindaci il 10 gennaio 2023 al Complesso Monumentale delle Terme di Diocleziano. Siamo a pieno titolo nel tracciato e non averlo riconosciuto significa cancellare le nostre origini che affondano le radici negli Atti degli Apostoli con il passaggio di San Paolo a Tres Tabernae, ma anche l’oggettività che Cisterna era nell’antichità l’unica città edificata tra Roma e Terracina.

Siamo certi che con il lavoro sinergico e in sintonia con tutte le Istituzioni interessate, questa grande occasione di sviluppo per le nostre comunità non verrà meno».

Di seguito il link https://www.nytimes.com/2024/08/30/world/europe/appian-way-italy-unesco-world-heritage-site.html

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