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Aprilia, alla Asl ufficio esenzioni e scelta medico in affanno: “Manca il personale”

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Ufficio esenzioni e scelta medico sempre più in affanno. A farlo presente è il Tribunale per i diritti del malato, tramite il coordinatore Claudio Frollano.

A ormai tre anni da quando la terza impiegata è andata in pensione, i soli  due addetti rimasti, con il solo senso del dovere ed anche sacrificio personale, rinunciando a volte alle ferie per non lasciare il collega solo, non riescono più a gestire la situazione che si è venuta a creare. 

Nonostante le ripetute richieste di aiuto e gli  allarmi lanciati dal Tribunale per i Diritti del Malato, nessuna risorsa aggiuntiva è stata assegnata al nostro poliambulatorio.

Non si può gettare sulle spalle delle due attuali risorse deputate a soddisfare le necessità di cittadini che vivono in una città di oltre 70.000 abitanti, con un alto tasso disoccupazione  ma anche un alto numero di persone con delle cronicità e non solo. Tradotto significa, solo per dare qualche numero, processare circa 7000 pratiche per esenzione da reddito e circa 3000 per patologia. A queste vanno aggiunte circa 10000 cambi di medico ed altre circa 3000 pratiche relative ad altre attività, alle quali si è anche aggiunta l’attivazione delle nuove tessere sanitarie, che richiedono un tempo operativo molto lungo.

Quanto sopra senza considerare ad esempio che ogni volta che un medico di medicina generale va in pensione, si riversano subito in questo ufficio i circa 1500 pazienti rimasti senza medico che devono effettuare una nuova scelta.

È questo ciò che sta succedendo in questi ultimi due mesi, quando due medici sono andati in pensione. Si comprende come gestire circa 3000 pazienti che si concentrano in un breve periodo sia una situazione assurda.

Un servizio fondamentale come questo, che anche con tre unità riusciva con difficoltà a garantire  in ogni giorno della settimana ogni tipo di necessità del cittadino, come  esenzioni, cambi medico ed il resto, riuscendo a dare il servizio per due volte alla settimana anche di pomeriggio, si è visto costretto a riorganizzare le attività, effettuando alcuni servizi solo in determinati giorni, penalizzando i cittadini che si vedono costretti a venire in giorni specifici e solo di mattina, perché il pomeriggio l’accesso al pubblico rimane chiuso. Le ore disponibili il pomeriggio possono cosi essere utilizzate per processare nel sistema operativo tutte quelle pratiche che la mattina avrebbero ancora di piu’ limitato il numero di accessi al servizio. Oltretutto in queste condizioni ogni mattina, in base al giorno della settimana, vengono erogati 40 accessi per esenzioni e 50 per scelta del medico, queste ultime con le deleghe lievitano ad oltre 150. C’è così tanta gente che è costretta a stazionare davanti la ASL in attesa dell’apertura già dalle 6.00 del mattino!

C’è urgente bisogno di almeno una risorsa aggiuntiva. Non si può contare esclusivamente sulla dedizione dei due impiegati addetti, ai quali è vietato anche  ammalarsi per evitare il rischio di  chiusura del servizio.

In questi ultimi anni di austerità, legata al piano di rientro, poco si è parlato della mutilazione che stava interessando tutti gli uffici di supporto, tecnici, acquisti, amministrativi ed altri ancora, e questo ha prodotto danni rilevanti, paragonabili a quelli per mancanza di personale sanitario.

È ora quindi di pensare urgentemente anche a questi settori, per evitare dannose interruzioni di attività, di cui  pagano le conseguenze solo i cittadini.

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