“Un primo passo verso quella che secondo noi è la giusta direzione è stato fatto. Si conferma che la Rida Ambiente ha agito per senso di responsabilità, anche a tutela dei cittadini laziali, così come abbiamo sempre fatto”.
Questo il primo commento dell’amministratore della Rida Ambiente Fabio Altissimi alla notizia della sentenza emessa dalla Prima Sezione del Tribunale Civile di Latina che vedeva contrapposte dal 2017 la società di via Valcamonica al Comune di Aprilia e la Regione Lazio. Al centro del “contendere” c’è il benefit ambientale, quella quota del 4% che i comuni conferitori pagano ai comuni che “ospitano” impianti di lavorazione rifiuti. Il Comune di Aprilia ritiene di dover avere dagli altri comuni del Lazio (e dalla Rida Ambiente come sostituto d’imposta) quasi 5 milioni di euro per benefit non versati. Ma per ora, dal Tribunale di Latina non arriva nessuna conferma a tali pretese, tutt’altro.
“Questo tributo – ha detto più volte il numero uno della Rida – è secondo noi illegittimo, una tassa non dovuta che i cittadini del Lazio sono costretti a pagare ad un Comune a titolo risarcitorio in assenza però di un danno effettivo. Un risarcimento preventivo non dovuto (anche perché manca il danno) che, come ha scritto nero su bianco il Tribunale di Latina, somiglia molto di più ad una tassa che la Regione non ha titolo di disporre perché è lo Stato, come dice la nostra Costituzione, ad avere il ruolo di disporre la tassazione verso i cittadini”.
Quindi non un risarcimento, ma una vera e propria tassa quella fin qui fatto pagare ai cittadini del Lazio che, secondo il Tribunale di Latina, violerebbe gli articoli 23, 117 e 119 della nostra Carta Costituzionale. E infatti, ritenendo il Tribunale che di materia tributaria (e non risarcitoria), è stato disposto che sia la Commissione Tributaria a decidere in merito, avviando così un percorso che potrebbe portare (come è già accaduto per la Regione Piemonte) alla Corte Costituzionale e all’annullamento della legge sui benefit ambientali.
“Crediamo di aver svolto a pieno il nostro dovere di azienda, sia nel rispetto del processo industriale della Rida, che è pienamente impegnato ad ottenere i migliori risultati (e non temiamo rivali) in termini di recupero energetico del rifiuto con i minori costi possibili per i cittadini. Ma anche, e soprattutto, abbiamo fatto (a spese interamente nostre) un lavoro di vigilanza sulla correttezza delle norme che potrebbe fare giurisprudenza nel Lazio come è già accaduto in altre regioni italiane”.
Va doverosamente ricordato che, come sempre è stato, qualsiasi cosa venga decisa dal tribunale i soldi del benefit ambientale sono e resteranno pubblici e si dovrà decidere se devono tornare ai cittadini laziali danneggiati di una tassazione illegittima oppure debbano andare al Comune di Aprilia.