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Aprilia, buoni spesa: “Corsa contro il tempo per erogarli entro Natale”

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Seconda ondata del virus, seconda fase per l’erogazione dei buoni spesa. L’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Aprilia si sta organizzando rapidamente, il tempo stringe e l’intenzione dell’ente è quella di erogare i buoni spesa prima di Natale, “Per tentare – spiega l’assessora Francesca Barbaliscia – di dare un briciolo di serenità a chi ora si trova in uno stato di bisogno in vista delle festività”. Per il Comune di Aprilia sono già arrivati 580 mila euro dal Governo Conte (cifra identica a quella stanziata nella prima fase dell’emergenza, a marzo), la Regione Lazio ha erogato, invece, 247 mila euro (verranno erogati in questi giorni). A questa somma, circa 827 mila euro, si aggiungono 100 mila euro, “Un tesoretto messo da parte dal Comune di Aprilia, – spiega l’assessora Barbaliscia – avanzato dai fondi per i buoni pasto arrivati a marzo scorso. Li metteremo quindi di nuovo a disposizione”. Il mese di dicembre è un periodo complesso dal punto di vista amministrativo, le somme arrivate da Governo e Regione dovranno essere messe a bilancio con delle apposite delibere e quindi si rischia di perdere tempo nella gestione dei fondi: “Per questo stiamo cercando di accelerare l’iter burocratico – spiega la Barbaliscia – pur con delle difficoltà dovute anche alla carenza di personale, le assistenti sociali sono già al lavoro per poter preparare il bando, aprirlo agli utenti e cercare così di analizzare tutte le domande in breve tempo per poi erogare il denaro a nostra disposizione prima di Natale”. I Servizi Sociali distribuiranno i fondi tramite ricarica sulle tessere sanitarie, per questo è stato acquistato un nuovo software per gestire tutto, un modo per evitare passaggi intermedi e per garantire massima trasparenza. 

La Regione Lazio, in particolare, ha stabilito che bisognerà erogare 5 euro al giorno per gli adulti e 7 euro per i minori, più l00 euro al mese per le medicine. I buoni spesa, infatti, saranno spendibili nei supermercati e nelle farmacie. 5 i requisiti di base: la residenza o domicilio nel Comune dove si fa richiesta, il possesso del permesso di soggiorno in caso di nazionalità straniera e poi l’essere in carico ai Servizi Sociali, essere in una condizione di bisogno a causa del covid19 e non essere beneficiari di altre misure di sostegno economico (come per esempio il reddito di cittadinanza). “Durante il lockdown di marzo e aprile – spiega l’assessora Barbaliscia – abbiamo ricevuto 2mila domande, di queste ne sono state evase 1.900. Alcune richieste appartenevano allo stesso nucleo familiare o erano state presentate, per sbaglio, più di una volta. La questione cruciale è che in quella fase ci avanzarono dei soldi, circa 100 mila euro, con cui abbiamo costituito un tesoretto”. Il punto su cui riflettere è anche questo: chi si trova in difficoltà oggi a causa del coronavirus non è rimasto solo senza cibo, ci sono anche altre esigenze tagliate fuori dall’idea, più che giusta, dei buoni spesa: con quei fondi non si potranno infatti comprare né vestiti, né fare visite mediche. Per molti minori, invece, sarebbe servito proprio questo.

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