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Aprilia – “Casa della Salute, le prime delusioni: manca il dentista e le difficoltà sono quelle di sempre”

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L’iniziale, anche se tiepido, entusiasmo per la realizzazione della Casa della Salute di Aprilia sta calando. Motivo? Specialistiche carenti, strumenti obsoleti o non funzionanti, difficoltà ad accedere all’Ufficio Cambio Medico ed Esenzioni, lunghe liste attesa. Insomma nulla è cambiato. A denunciarlo è il Tribunale per i Diritti del Malato tramite il coordinatore Claudio Frollano.

Se non ci fosse il progetto “+VITA”  – dice Frollano – che si sta occupando dei pazienti con Diabete e BPCO, nessun cambiamento sarebbe intervenuto rispetto alla ASL se non l’ insegna. I cittadini che il  TDM rappresenta, ma anche gli operatori sanitari a tutti i  livelli, si aspettavano un cambio di passo e quindi una risposta più veloce, con procedure e  tempi certi, sia per il reclutamento di alcune figure professionali (vedi Ortopedico, posto vacante da agosto) che per la riparazione/sostituzione degli strumenti  necessari agli specialisti, e questo se non altro per onorare la trasformazione della ASL  in Casa della Salute. Casa, nome che usato in questo contesto dovrebbe rappresentare sicurezza di cure certe ed essere sponsor della salute dei cittadini, al momento genera solo  incertezza sul tipo di assistenza che veramente sarà in grado di offrire.

Ciò che  ha spinto il TDM a pronunciarsi sulla Casa della Salute neanche ad un mese dalla sua inaugurazione è stato il venire a conoscenza che il servizio di Odontoiatria, per il quale sono previste 29 ore settimanali, continua a rimanere fermo non per mancanza dello specialista, che è comunque presente, anche se non può svolgere il proprio lavoro, ma perché il macchinario che aspira sia la parte liquida che solida durante gli interventi, cioè l’ Aspiratore con separatore dell’amalgama, da giugno scorso è ancora fuori servizio.

Questa cosa è inaccettabile!!!

Ed anche in questo caso, come in altri denunciati dal TDM in questi ultimi anni, nonostante sia partita prontamente la richiesta di intervento, ad oggi nulla è successo e non è stato ripristinato.

Tradotto significa che non si sta lavorando sulla auspicata e non più procrastinabile riorganizzazione delle attività del sistema sanità, per cui in questa confusione totale non si riesce più a capire forse neanche  chi non fa la sua parte.

Questo tipo di inefficienza cronica nella ASL  non è compatibile con un sistema sanitario territoriale che con la Casa della Salute sostiene di volersi  prendere cura delle persone in un modo totalmente diverso.

Vogliamo poi ricordare alla dirigenza regionale che inaugurare un buon numero di Case della Salute  nel Lazio è un fatto positivo, ma se le stesse non raggiungeranno l’obiettivo prefissato, in termini di una maggiore e più appropriata offerta sanitaria, non vorrà automaticamente significare  ottenere la sufficienza sull’Assistenza Territoriale prevista nei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), sufficienza non raggiunta nella simulata fatta lo scorso anno nel Lazio.

Non vorremmo quindi uscire dal Piano di Rientro, che ha indebolito fortemente la nostra Sanità,  in base ai vecchi LEA e subito ritornarci con i nuovi.

Ci auguriamo vivamente di essere smentiti con i fatti, ma purtroppo con l’attuale organizzazione sarà dura.”

Claudio Frollano
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