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Aprilia, Commissione per i beni confiscati. Reti di Giustizia: “Solo la sua costituzione può attuare un Regolamento”

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Durante la riunione, tenutasi martedì 11 maggio, dell’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza del Comune di Aprilia, l’Assessora Caporaso ha assunto l’impegno di “avviare il percorso per la costituzione della commissione per i beni confiscati” (così si legge nella nota ufficiale pubblicata sul sito del Comune).

Tale annuncio, seppur espresso a latere della riunione, rappresenta una notizia molto positiva e una risposta che attendevamo da anni.

“Dopo l’approvazione con deliberazione n. 52 del 10 settembre 2015 da parte del Consiglio comunale – spiega Reti di Giustizia – del Regolamento proposto da numerose Associazioni e che avevamo contributo a stilare, infatti, il Comune non ha dato seguito all’obbligo di costituzione della Commissione Beni Confiscati (di seguito “CBC”), la quale è preposta alla gestione del complessivo iter procedurale che dal provvedimento di assegnazione provvisoria/destinazione e consegna del bene al Comune conduce, entro i termini di legge, all’utilizzazione del bene sequestrato/confiscato.

Più specificatamente, ai sensi degli artt. 3 e 5 del Regolamento, la CBC:

– deve essere costituita attraverso decreto del Sindaco entro 30 giorni dall’elezione dello stesso;

–  è chiamata a rendere un parere preventivo obbligatorio (non vincolante) circa l’utilizzazione da parte dell’amministrazione comunale, dei beni sequestrati e/o confiscati in conformità alle vigenti disposizioni normative;

– tale parere preventivo deve essere acquisito dalla Giunta prima della richiesta di assegnazione provvisoria o di acquisizione del bene e qualora la stessa si discosti dal detto parere è tenuta a motivarlo espressamente nella delibera.

Appare evidente, quindi, come in assenza della costituzione della CBC il Regolamento stesso è nella sostanza svuotato di contenuto precettivo e non applicabile. 

Dal 2015 ci troviamo con un complesso di norme regolamentari che avrebbero potuto sortire i loro effetti concreti nel garantire la destinazione a finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata presenti nel territorio della Città (ad es. la Villa in via dei Ciliegi etc.) e quindi nell’attuare una delle modalità più efficaci di lotta alle mafie e invece tali proponimenti sono congelati sin dalla loro pronuncia e restano lettera morta a causa della mancata costituzione della CBC: per questo motivo l’annuncio di ieri non può che essere accolto positivamente e con sollievo.

Per dare un’idea dell’importanza che l’attuazione del Regolamento riveste per lo sviluppo della Città, basterebbe pensare a quanti sono i beni confiscati che insistono sul nostro territorio: dai dati ufficiali pubblicati dall’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) si ricava che ad Aprilia sono presenti 28 beni definitivamente confiscati, di cui 21 immobili e 7 compendi aziendali ( 4 beni su 28 risultano rientrare già nella categoria dei cosiddetti “beni destinati”, ossia assegnati al Comune).

Tali beni rappresentano un’enorme opportunità per la collettività intera in quanto la loro destinazione a finalità sociali e culturali comporterebbe la riqualificazione degli stessi con creazione di opportunità di lavoro e il miglioramento degli spazi urbani e allo stesso tempo determinerebbe un passo fondamentale verso il contrasto alle mafie che operano nella nostra società, inquinandola e consumandola progressivamente, negando un futuro fatto di giustizia e dignità, ossia un futuro che possa essere considerato tale.

Come Associazione auspichiamo che questo annuncio possa comportare un concreto cambio di passo in materia: non ci sono ragioni per far perdurare questo stato di cose e per non dare seguito ai principi di trasparenza e correttezza orientati al perseguimento del bene comune che devono sovraintendere le procedure di assegnazione e destinazione dei beni confiscati alle mafie”.

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