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Aprilia, consigliera comunale positiva al covid19: “Dopo l’esito ho avuto paura, siate prudenti”

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E’ Alessandra Lombardi la consigliera comunale di Aprilia ad aver contratto il coronavirus. Lo ha confermato lei stessa tramite il suo profilo Facebook. Questa mattina la conferma che è risultata positiva anche al tampone molecolare. Ora per lei quarantena e cure.

“Allora, – scrive – purtroppo stamattina ho ricevuto la conferma del tampone molecolare positivo. E’ una facile battuta che mi faccio da sola “Per una volta nella vita questa positività qui me la sarei risparmiata volentieri!”, però è così. Nonostante le tante cautele, la mascherina, il distanziamento, evidentemente c’è ancora qualcosa che sfugge al controllo e in cui questo virus insidioso riesce a infilarsi.

Avrei voluto fare un video per sfatare qualche chiacchiera e anche solo per raccontare la situazione, ma oggi non mi sento di parlare e tanto meno di comparire, però lo farò appena possibile.

Due cose però vorrei raccontarle subito: la prima che molti mi chiedono è come sto. Ho fatto il tampone perché venerdì avevo una brutta tosse e qualche linea di febbre (pochissima, ma a me solitamente la febbre tende a non venire quindi è stato un piccolo campanello di allarme insieme a questa tosse anomala che ti toglie il respiro e ti lascia spossata in modo esagerato). Questi due sintomi da soli non mi avrebbero allarmata, ma purtroppo sabato i dolori sono aumentati e la sera ho ricevuto notifica che una alunna della mia classe prevalente era risultata positiva al tampone quindi la classe da lunedì sarebbe stata in quarantena, me compresa. Lì ovviamente è scattato un timore in più anche perché insegnando anche in un’altra scuola mi sono preoccupata di attivare ogni precauzione possibile a tutela delle altre alunne.

Quando mi hanno comunicato l’esito del tampone rapido, la prima reazione è stata tutta emotiva: lacrime a fiumi e tanta paura, pensieri ai figli, ai miei famigliari, alle amicizie, alle alunne e colleghe. Poi però mi sono preoccupata di cosa fare, chi avvisare, ho chiamato il Sindaco perché ufficiosamente facesse sapere ai miei contatti istituzionali degli ultimi giorni in modo che fossero preallertati, il Preside della Pascoli e la Direttrice della scuola professionale, i miei genitori per far prelevare mia figlia da scuola, insomma il mio microcosmo. La procedura vuole che l’ufficialità di tutto parta dall’esito del molecolare e quindi da questa mattina la asl mi chiama, un dipartimento alla volta, e stanno attivando tutta la catena dei controlli.

Oggi ho un pò di febbre, dolori vari e tanta tosse, ma sono a casa (e questa è una buona notizia ovviamente), barricata in camera, evitando contatti con i miei figli, ci video chiamiamo o ci parliamo dalla finestra, sto cercando di essere autonoma il più possibile per non dover uscire dalla stanza e quando lo faccio sono con doppia mascherina, guanti e alcool in quantità. Ho deciso di fare dei post per raccontare come mi sto organizzando perché credo possano tornare utili ad altri nella stessa situazione; genitori lacerati dalla paura di contagiare i propri figli, cioè quelli che dovremmo proteggere dal mondo e non da noi stessi…

Per ora un’ultima parola la spendo per ringraziare una mia amica (lei sa chi è) l’autrice del gesto di amore che vedete nelle foto: tante coccole, ognuna che mi è arrivata come un abbraccio, quegli abbracci che mi piacciono e mi mancano tanto. I muffin, le verdure cotte, le polpettine di Columella, i dolcetti fatti da lei, i kiwi per le vitamine, anche le caramelle per addolcirmi la giornata! E’ per questo che ho scritto nello stato d’animo che sono “positive” perché non voglio che questa esperienza scalfisca la positività vera, non voglio che il termine “positivo” vada ad allungare la lista delle parole che questo mondo ci sta rubando, togliendo loro il significato originario. Io resto positiva nel senso bello del termine, anche grazie a questi gesti di amore (per il tampone invece spero in un “negativo” al più presto!).

Invito tutti alla prudenza, niente panico. Ma prudenza si!

Oggi faccio una enorme fatica a parlare, ma sono certa che un giorno alla volta andrà meglio”.

 

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