Il Ciap da sempre sensibile alle problematiche ambientali e preoccupato per le sorti della zona industriale ma anche dell’intera città di Aprilia, alla luce dell’ultimo incendio avvenuto nella azienda Loas, con conseguenze ancora da accertare ma sicuramente con gravi rischi per l’intera popolazione, denuncia nuovamente lo stato di degrado e di abbandono in cui versano alcuni siti della zona industriale Caffarelli e probabilmente altri siti non compresi nell’area stessa.
Si tratta di siti dismessi ed in molti casi sotto sequestro, ricettacolo di rifiuti di vario genere (anche pericolosi e nocivi), abbandonati totalmente, a rischio incendi e con la conseguente presenza di ratti ed altri animali, nonché oggetto di alcuni insediamenti abusivi.
Più volte il consorzio, alla luce dei possibili rischi ambientali e della salute dei cittadini, ha richiesto alle autorità competenti di verificare lo stato di pericolo e di intervenire con azioni concrete a fronte dei rischi accertati.
“Purtroppo – spiega Marco Braccini – sino ad oggi i nostri innumerevoli interventi, sono rimasti inascoltati e nessuna risposta certa è mai stata data: solo continui rimbalzi da un ente all’altro per capire di chi fosse il compito di agire e risolvere il problema.
Prima che accadono ulteriori incidenti con il rischio di ulteriori e forse maggiori problemi ambientali e per la salute, chiediamo a gran voce al comune di Aprilia, alla regione Lazio, alla asl ed agli altre enti competenti di intervenire anche per sostenere la zona industriale Caffarelli e l’intera città di Aprilia , economicamente già molto provate dalle conseguenze del Covid 19.”