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Aprilia e rifiuti, Porcelli: “Rischio nuovi impianti sempre più concreto, servivano più vincoli”

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“Prepariamoci al peggio, perché ad Aprilia chi ha amministrato, non ha contrastato la pioggia di autorizzazioni a tutti gli impianti realizzati o proposti in ogni angolo del nostro territorio, apponendo vincoli di tutela (ambientale, paesistico o archeologico) a salvaguardia del territorio”. 

Queste le conclusioni dell’incontro sul tema “Salute e salvaguardia dell’ambiente” tenutosi ieri 4 maggio 2023, presso la sede della lista civica CambiAprilia, alla presenza dell’ex presidente della Commissione Ambiente in Regione Lazio, Marco Cacciatore. Il tema dei rifiuti nella nostra città, che ospita decine di impianti di trattamento rifiuti e una altissima percentuale di suoli contaminati, è purtroppo sempre attuale. Marco Cacciatore ha illustrato in sintesi i contenuti del piano regionale sui rifiuti, che prevede, tra le altre cose, l’istituzione degli Enti di governo dell’ambito territoriale ottimale, di competenza provinciale, all’interno dei quali si dovrà chiudere il ciclo dei rifiuti. Quindi, appena partiranno gli EGATO, si apriranno nuovi e complessi scenari: ciò che appare chiaro fin da subito, invece, è che le recenti opposizioni della nostra amministrazione ai nuovi impianti rappresentino solo  sceneggiate senza fondamento di coerenza, pennellate green, prive di qualunque presupposto attuato in 20 anni di amministrazione. Un sindaco interessato al bene comune dovrebbe adoperarsi per tutelare il territorio ponendo vincoli sull’assetto urbanistico, e non – come abbiamo visto, purtroppo, in questi anni, declassando i fossi protetti, non promuovendo e valorizzando siti archeologici, o peggio, con negazione aprioristica dell’esistenza di aree di crisi ambientale. Sentir dire che la concentrazione di impianti di trattamento porterà ricchezza alla nostra città, vuol dire ignorare la salute dei cittadini e gli investimenti nel turismo (come, ad esempio, il complesso termale che dovrebbe sorgere a Fossignano), nonché colpire irrimediabilmente il settore agricolo, quello sì vero fiore all’occhiello della nostra economia (le api, sentinelle dell’ambiente, stanno sparendo e le persone appresso a loro). Negli ultimi 20 anni, a colpi di variante al PRG del 1973, diversi terreni agricoli sono stati mutati in aree industriali, tantissime aree a verde in commerciale, tutte le aree destinate allo sport in residenziali, ignorando che l’urbanistica non è solo edilizia residenziale, bensì una scienza che ha come oggetto di studio un complesso sistema di interazioni tra l’uomo, le sue esigenze e il territorio. Quindi chi ragiona in termini di cubatura, ha una visione ristretta della politica e dello sviluppo di una città. In questi anni è mancata la pianificazione, la programmazione, la salvaguardia del territorio. Ecco perché guardiamo preoccupati all’ipotesi di una variante generale al PRG, mentre riteniamo non più rinviabile l’adozione di un nuovo piano regolatore, in cui poter finalmente mettere dei paletti. A noi che raccogliamo questa drammatica eredità, spetta rendere i cittadini consapevoli, favorendo la partecipazione attraverso il controllo di tutte le proposte che arrivano in Regione per la realizzazione nuovi impianti, apporre vincoli di salvaguardia ambientale, richiedere avvio di un nuovo studio ERAS con dati epidemiologici ATTUALI, mettere centraline di monitoraggio sparse sugli impianti nel territorio e fermare chi sfora i limiti di legge. E soprattutto obbligare chi inquina a compensare con alberi. Marco Cacciatore ha illustrato i contenuti e gli obiettivi degli Egato:

1) piccolissimi impianti, se proprio necessari, in aree IDONEE, tarati su uno scarto del 10% delle quantità di rifiuti prodotti;

2) riconversione di tutti gli impianti di trattamento rifiuti in impianti a recupero di materia (RE.MAT);

3) trasformazione di tutti gli impianti di digestione anaerobica in piccoli impianti aerobici, con produzione di compost di qualità;

4) non rilasciare autorizzazioni agli impianti spropositati e in aree non idonee per vincoli (pochi) e distanze dalle abitazioni (minime). Chi avrà coraggio per mettere in atto tutte le misure per tutelare questa popolazione e le generazioni future, finita la propaganda elettorale? Noi accettiamo questa sfida. PS: L’incontro si può classificare un green event, in quanto abbiamo consumato solo l’energia prodotta da un piccolo pannello solare, visto che ENEL Aprilia ci ha boicottato l’allaccio richiesto il 18 aprile.

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