La società proprietaria della ex Freddindustria di Aprilia diserta la Commissione Trasparenza dopo che era stata invitata per avere un confronto in aula. E’ sempre più complessa la vicenda che riguarda la gestione dell’area abbandonata di via Enna travolta da un incendio il primo febbraio scorso durante il quale vennero distrutti 4 capannoni. “Era un’occasione quella di questa mattina – ha detto Vincenzo La Pegna – di potersi confrontare e avere chiarimenti soprattutto sulla bonifica del sito. Ora ho dato disposizioni affinché si faccia una richiesta ufficiale in qualità di presidente della Commissione Trasparenza per una bonifica immediata (bonifica che dovrà interessare anche gli altri capannoni dove c’è l’amianto e che non sono stati coinvolti nell’incendio), non si può più aspettare. Se non si rispetta questo bisognerà far scattare subito le sanzioni previste. La giustizia ci sembra non sia uguale per tutti: perché se un cittadino qualunque lascia rifiuti su un proprio lotto, giustamente, il giorno stesso o il giorno dopo lo fanno sgombrare e rischio sanzioni”.
Questa mattina in aula del Comune di Piazza Roma l’opposizione ha attaccato la maggioranza: “La vicenda Ex Freddindustria è rimasta nell’ombra per troppo temo – hanno detto Marco Moroni e Giuseppe Petito – vogliamo ora chiarimenti”.
Boi ribatte sulla disparità di trattamento: “I cittadini vengono trattati in un modo diverso da questa società che si permette di bonificare un’area così pericolosa”.
A chiedere spiegazioni anche il consigliere comunale di maggioranza, Vittorio Marchitti. Giovannini invece spiega: “Molto è stato fatto per quanto riguarda lo stato in cui versano i capannoni di via Enna, dobbiamo ora proseguire con una pressione totale e andare avanti per ripristinare l’area e metterla in sicurezza”.
La commissione non ha portato a grandi risultati, ma si aggiornerà per affrontare nel merito ogni aspetto della vicenda. “E’ giusto che si applichino le sanzioni alla società – ribatte La Pegna – la città, il territorio, il nostro ambiente meritano tutele giuste e tempestive”.