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Aprilia, la Lega: “La morte del commercio e l’indifferenza dell’amministrazione”

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“Serve programmazione per le opere e un piano del commercio per risollevare il centro”. La Lega di Aprilia interviene sulle difficoltà che sta vivendo il commercio locale e punta il dito contro l’amministrazione comunale.

“Il Commercio nel centro storico si sta lentamente spegnendo, per colpa della crisi economica, ma anche per l’incapacità della politica locale di tendere la mano alla piccola imprenditoria in crisi. Fatta eccezione per un paio di iniziative estemporanee, le giunte Terra 1 e 2 non hanno mai valutato la possibilità di effettuare una seria analisi, un piano del commercio utile sia per un quadro generale a livello economico sia per la futura programmazione degli interventi. Così, mentre molte saracinesce in centro sono chiuse e altre si preparano a chiudere entro l’inizio del nuovo anno, dobbiamo constatare che in dieci anni questa amministrazione non ha mai fatto sconti alle attività produttive, soprattutto in termini di sgravi fiscali e ora si prepara ad approvare misure che potrebbero avere un impatto negativo sul commercio del centro, senza prima aver effettuato una seria analisi dei benefici e delle criticità.

La prima mossa insensata e frettolosa, è stata quella di spostare gli uffici aperti al pubblico da piazza Roma a piazza dei Bersaglieri, delocalizzando un potenziale bacino di utenza piuttosto consistente, a scapito di chi opera nel centro storico – i fautori stessi del tanto decantato progetto “Per le vie di Aprilia in Latium”, che ha ottenuto il finanziamento per l’acquisto di elementi di arredo urbano. Con la stessa leggerezza hanno tolto altri parcheggi ed eretto un muro su piazza delle Erbe, spazio che andava sì riqualificato ma solo a patto di elaborare prima una visione d’insieme degli interventi in centro e cercare un modo più concreto per calamitare l’attenzione su un mercato coperto sempre più spoglio e povero di attività, sempre più svuotato di clienti. Infine, non possiamo che censurare la delibera che avvia l’esternalizzazione dei parcheggi a pagamento e la contestuale riqualificazione della piazza in vista di una futura pedonalizzazione. Un atto a nostro avviso anacronistico e decontestualizzato, adottato senza una preventiva e approfondita analisi dell’impatto che questa scelta potrebbe avere sulle attività commerciali del centro storico. Un dato che emerge chiaramente spostandosi solo di qualche chilometro: la vicina città di Anzio, località con notevole afflusso di turisti durante l’estate e dotata di un porto pedonale, sta valutando di riaprire il centro durante i mesi invernali, quando i visitatori calano e il commercio soffre. In che modo il commercio in città purtroppo ancora non votata al turismo, come quella di Aprilia, può sopportare una pedonalizzazione che rischia ancora di più di svuotare la piazza? Inoltre, in quale modo si potrà sopperire alla riduzione e delocalizzazione dei parcheggi centrali? Senza entrare nel merito di un progetto ancora poco chiaro, non possiamo non rilevare il rischio concreto che questa nuova azione forse non dovutamente ponderata, priva di una visione di insieme, rischia di infliggere un altro duro colpo a quel piccolo commercio del centro che tenta di resistere ma che in larga parte si è arreso all’avanzata dei grandi centri commerciali, a scapito dell’economia locale”.

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