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Aprilia, la lista Terra cambia nome: “Parte il progetto “Piazza Civica”

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La Lista Terra cambia nome e forse anche pelle. Oggi al termine del Consiglio Comunale ad Aprilia il capogruppo Omar Ruberti ha annunciato la novità: “Prendo la parola alla conclusione di questa seduta del Consiglio Comunale per comunicare all’aula che da questo momento il Gruppo Consiliare “Lista Civica Antonio Terra Sindaco” assume la denominazione di Piazza Civica.

A due anni dall’avvio di questa consiliatura, il gruppo che ho l’onore di Presiedere, ha maturato la decisione di realizzare una forma più stabile, superando quella attraverso la quale abbiamo tutti concorso al successo elettorale delle scorse elezioni amministrative.

L’esperienza maturata in questo periodo ha suggerito di trasformare il contenitore elettorale della Lista del Sindaco in un nuovo soggetto politico locale.

Il naming già racchiude tutta la sua identità e pone le fondamenta di una rinnovata azione politica.

La piazza è quell’area libera che, a prescindere dal valore architettonico e monumentale, si apre in un tessuto urbano, al termine di una strada e più spesso all’incrocio di più vie, e che funge da luogo di ritrovo e di riunione dei cittadini, costituendo il centro della vita economica e politica della città.

Nei mesi di lockdown tutti noi abbiamo sperimentato lo svuotamento di questo luogo e delle sue attività, desiderandone profondamente di tornare ad abitarlo. Simbolicamente anche noi, con questa nuova proposta politica, auspichiamo il recupero di alcune dimensioni che la piazza ha incarnato nel corso dei secoli e che riteniamo essenziali ancora oggi.

Dall’agorà greca, al foro romano, fino al ’68, storicamente la piazza è stata uno spazio pubblico, centro di convergenza delle attività umane e baricentro di un determinato territorio urbano. La piazza costituisce di per sé il luogo prescelto per la rappresentazione della vivacità e della presenza delle pubbliche istituzioni. Qui si incarnano le più significative memorie storiche. La piazza è luogo di riunioni, di spettacoli, di prediche, di cerimonie, di processioni, nonché il luogo privilegiato dello scambio e dell’attività commerciale, del contatto della comunità con il mondo esterno, dell’informazione in quanto simbolo materializzato della storia pubblica di quella comunità. Pertanto, dal punto di vista culturale, storico, scientifico, religioso, le piazze costituiscono lo spazio fondamentale della comunità, il nucleo spaziale ove si realizza l’intersezione di storia civile, movimenti culturali, tendenze artistiche, cultura materiale, immaginazione collettiva, proiezioni simboliche, ritualità consolidate, tradizioni popolari e consuetudini comportamentali.

Per tutti questi motivi, e per altri a questi intrecciati, vogliamo che la piazza diventi il simbolo del nostro impegno e progetto politico. Essa deve ritrovare la sua centralità, oggi perduta o oscurata, dove il richiamo dello stare insieme si fa prerogativa dell’essere umano, della persona, del cittadino; tornare a essere insomma il centro nevralgico della vita pubblica, anche di quella politica. Troppo spesso oggi la politica utilizza le piazze virtuali come sua fonte primaria di approdo alla cittadinanza. Certamente la tecnologia come strumento di conoscenza è utile e necessaria, tuttavia la centralità dello stare insieme, oggi ci insegna come la Piazza possa essere ancora il centro propulsore, dove far crescere la politica nel territorio e tra i suoi cittadini”.

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