Azienda Speciale Aprilia Multiservizi in fase di liquidazione: il Capogruppo della lista civica “Antonio Terra Sindaco”, Omar Ruberti, incontra i lavoratori che si dicono preoccupati e chiedono un tavolo per rivedere il loro contratto di lavoro. “Il mio ruolo di amministratore e di Presidente della Commissione consiliare deputata alle Municipalizzate – ha commentato Ruberti – mi richiama alla responsabilità che intendo esercitare per garantire innanzitutto solidità all’Azienda. Le attività e il bilancio mostrano chiaramente una realtà vivace e attiva che sarebbe sana senza la situazione debitoria che si trascina dal passato e che non può essere addebitata – sottolinea – né ai cittadini né ai lavoratori.
E’ in atto un forte impegno da parte dell’assessorato e dei vertici aziendali – spiega Ruberti – per superare, con un congruo piano di rientro, la situazione debitoria della Multiservizi. Ritengo necessario, quindi, unire le energie per uscire da questa impasse, mediante l’elaborazione di piano industriale che, nonostante la fase di liquidazione, guardi con speranza al futuro”. Solo dopo questa fase – ha aggiunto – sarà possibile affrontare il tema della revisione del contratto di lavoro”.
Ecco la nota integrale:
“Ieri pomeriggio – racconta Ruberti – ho incontrato alcuni lavoratori dell’Azienda Speciale Aprilia Multiservizi i quali hanno voluto rappresentarmi la loro legittima preoccupazione per la fase di liquidazione ancora in corso e per l’apertura di un tavolo finalizzato alla revisione del contratto di lavoro.
Ho avuto modo di conoscere il prezioso punto di vista di molti dipendenti impegnati nei vari servizi che l’Azienda eroga, raccogliere la fatica per la prolungata incertezza e l’apprensione per i propri diritti, ma anche l’orgoglio per un lavoro che, in molti casi fin da prima della costituzione dell’Azienda, mette al centro gli utenti di questa nostra Città.
Il mio ruolo di amministratore e di Presidente della Commissione consiliare deputata alle Municipalizzate mi richiama alla responsabilità che intendo esercitare per garantire innanzitutto solidità all’Azienda. Le attività e il bilancio mostrano chiaramente una realtà vivace e attiva che sarebbe sana senza la situazione debitoria che si trascina dal passato e che non può essere addebitata né ai cittadini né ai lavoratori.
In queste settimane vi è un forte impegno dell’assessorato e dei vertici aziendali per superare con un congruo piano di rientro la nota situazione debitoria, divenuta insostenibile per la discutibile applicazione degli interessi di mora ad una somma già oggetto di accordo transattivo.
In questa fase ritengo necessario unire le energie per uscire da questa impasse mediante l’elaborazione di piano industriale che, nonostante la fase di liquidazione, guardi con speranza al futuro, ovvero individui nuovi ambiti di sviluppo per un’azienda e per i suoi lavoratori che comunque dovranno occuparsi di erogare i servizi essenziali a molti cittadini.
In particolare, – spiega – occorre avviare una seria riflessione sull’identità di un’azienda che per ragioni storiche al momento include al proprio interno sia attività a rilevanza economica che non, natura questa che per certi aspetti complica il suo sviluppo e per altri lo limita.
Solo dopo aver concluso questa fase – che è la vera causa dell’incertezza lamentata dai dipendenti – sarà possibile affrontare, nelle sedi deputate e senza pregiudizi, il tema della revisione del contratto di lavoro. Ma questo è un compito che spetta solo ai sindacati e al datore di lavoro.