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Aprilia – “Manutenzione al Poliambulatorio, troppe carenze serve più attenzione”

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Ancora problemi al Poliambulatorio di via Giustiniano ad Aprilia. Ora la lente di ingrandimento è diretta sugli interventi di manutenzione che a quanto pare non vengono fatti con regolarità e scrupolo. Lo spiega il Tribunale per i diritti del Malato di Aprilia tramite il coordinatore Claudio Frollano.

Nel dettaglio: “Tra i tanti problemi con i quali  la nostra Sanità pubblica si deve costantemente misurare, vanno particolarmente segnalati quelli legati alla carenza cronica di personale (infermieri, specialisti ed amministrativi), e alle strumentazioni diagnostiche datate, alcune fuori servizio e mai sostituite. Una grande inefficienza è riferibile anche alla gestione centralizzata degli interventi tecnici sulle apparecchiature per la diagnostica e non solo, oltre che per l’acquisto di ricambi e strumentazioni non più riparabili.

A questo si va ad aggiungere la difficoltà di proporre, seguire, sollecitare, e verificare per tempo  gli interventi di manutenzione (ed il loro buon fine), che sono effettuati dalle ditte che hanno in gestione tutti i lavori di manutenzione ordinaria e non, delle apparecchiature presenti nella struttura, quindi non solo strumentazione sanitaria. Sarebbe necessario infatti un referente all’interno della ASL che possa seguire queste problematiche. Le richieste di intervento di manutenzione o acquisto vengono inoltrate  all’Ufficio Tecnico centrale, che interagisce con la ditta detentrice dell’appalto. A questo punto il sistema, nella maggioranza delle volte, si blocca  e a volte passano anche mesi per  eseguire un banale intervento di ripristino di una apparecchiatura piuttosto che dell’acquisto di uno strumento, anche non costoso. A conferma di ciò, ad esempio registriamo, purtroppo, nella nostra ASL che uno strumento per l’oculistica di ultima generazione(se confrontato a quello in uso da decenni) è inutilizzabile perché collegato ad un computer obsoleto e rotto; uno strumento per ablazione del tartaro rotto, la cui richiesta di intervento è stata fatta da tre mesi, è stato  sostituito nel giro di due giorni solo dopo che un utente ha minacciato pesantemente la direzione  della ASL, che è quindi dovuta intervenire nuovamente presso l’Ufficio Centrale  di competenza. Sinceramente non c’è un ambulatorio dove tutti i dispositivi in dotazione funzionano.

Insomma, ben vengano le ottimizzazioni /centralizzazioni dei vari servizi ma le attività di competenza vanno comunque svolte e quelle delegate vanno seguite, altrimenti i danni sia economici che produttivi saranno incalcolabili.

Stessa odissea per la sostituzione di strumenti di poche centinaia di euro, quelli il cui rimpiazzo è urgente. La procedura è così farraginosa che passano settimane, spesso mesi, per avere il rimpiazzo. In alcuni casi ci si rassegna e se ne fa a meno, con tutti gli inconvenienti del caso.

Il buon senso suggerirebbe, oltre che di rivedere l’organizzazione che gestisce queste attività ed il processo di ingaggio della ditta che fa la manutenzione, di creare un fondo di emergenza un budget, anche di soli 100k€ gestito a livello locale dal direttore del distretto, per gestire velocemente l’acquisto per la sostituzione di piccole apparecchiature che bloccano l’attività degli ambulatori o degli uffici., e comunque di fare le scelte che ritiene piu opportune.

Da tenere anche in seria considerazione è la necessità di effettuare un inventario e prendere in carico tutte quelle apparecchiature, quali stampanti e fotocopiatrici ma non solo, che specialmente in questi ultimi anni di carestia, sono stati donati da privati e mai registrati come cespiti dell’azienda. Questo consentirebbe così di poterci associare le spese di manutenzione e ad esempio acquistare  il toner per la stampante che altrimenti rimane inutilizzata. Sarebbe una buona opportunità anche per fare “pulizia” di tutte quelle apparecchiature obsolete o non più riparabili.

Insomma la nostra vuole essere solo una critica positiva e propositiva, che cerca di evidenziare piccole inefficienze e che tutte insieme generano grandi problemi “produttivi” all’azienda ASL.

Non si possono ignorare i ruoli e le responsabilità ed ovviamente vanno rispettati e fatti rispettare”.

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