Il consiglio comunale di Aprilia approva all’unanimità la mozione presentata dall’opposizione che impegna il Sindaco e la Giunta a porre in essere ogni atto amministrativo volto a scongiurare la “realizzazione dell’impianto di produzione e raffinazione di CSS- combustibile a patire da rifiuti di scarto provenienti da altri impianti di gestione dei rifiuti urbani e speciali, diversamente destinati a discarica”, presentato dalla M.T.S. Ambiente Innovazioni e Tecnologie srl e che ha ottenuto parere favorevole durante la conferenza dei servizi in Regione per la Valutazione di impatto ambientale.
Il consiglio con 21 voti a favore all’unanimità dei presenti, ha approvato la proposta di delibera, l’emendamento presentato dall’opposizione e letto in aula dalla consigliera Luana Caporaso e gli emendamenti presentati dalla maggioranza per voce della consigliera di Unione Civica Ilaria Cavallin, tesi a specificare meglio l’impatto ambientale che deriverebbe dalla realizzazione del progetto e le conseguenze che comporterebbe alle colture locali e al turismo legato ai comuni limitrofi. L’esponente di Unione Civica, prima della votazione, ha letto una lettera per dare voce all’associazione Aprilia Libera, da anni impegnata nelle battaglie volte a difendere territorio, ambiente e salute dei cittadini.
“No a nuovi impianti, Aprilia ha già dato – ha detto in aula Luana Caporaso – il sì all’unanimità è doveroso. Perché su un tema del genere non devono e non possono esserci divisioni politiche. Sono contenta che poco fa, in consiglio comunale, tutti i colleghi – di maggioranza e noi dell’opposizione – si siano espressi contro l’impianto di lavorazione dei rifiuti che si vuole costruire in via Valcamonica – dopo il sì della Regione Lazio -, per la produzione e raffinazione di Css-combustibile a partire da rifiuti di scarto provenienti da altri impianti. Ripetiamo: il nostro territorio ha già dato. Continueremo, dai nostri banchi, a vigilare perché il bene comune, il benessere dei cittadini e del territorio che ci circonda deve avere la priorità. Sempre”.
L’impianto avrà la capacità di trattare 495mila tonnellate all’anno “e – spiega l’assessore Marchitti – potrà arrivare fino a 825mila in un anno quando sarà a regime. Un impianto enorme che va ad impattare in una realtà a vocazione agricola. Peserà inoltre sulla viabilità locale, si prevede il transito giornaliero di almeno 75 camion. Il ricorso al Tar è sul tavolo – aggiunge MArchitti – siamo al lavoro con l’avvocatura”.
“E’ il momento dello scontro su temi del genere – ha ribadito l’ex sindaco e consigliere di opposizione Antonio Terra – è il momento di agire a livello politico. La nostra linea è stata chiara da sempre. Abbiamo detto “no” alla discarica di Casalazzara, a Sant’Apollonia, alla discarica Stradaioli, all’inceneritore di via Del Campo. Solo con il questo governo di centrodestra è arrivato il sì ad un impianto di queste dimensioni. Ripeto Aprilia non ne ha bisogno. Non possiamo permetterlo. Siamo dalla stessa parte, combatteremo contro questo progetto. Ma le responsabilità sono chiare”.
“Saremo al fianco di tutti coloro che vorranno portare avanti con noi questa battaglia importante – ha dichiarato in aula il sindaco Lanfranco Principi– in difesa dell’ambiente e a favore dei cittadini. La proposta per questo impianto fa riferimento ad un iter partito nel 2021, quando il privato ha presentato la proposta approvazione dalla conferenza dei servizi il 23 Giugno scorso. Non appena abbiamo avuto i verbali, prima ancora che venisse presentata la richiesta per il consiglio comunale straordinario, abbiamo preso di petto la questione, ci siamo recati dall’assessore in regione e ci siamo attivati per poter impugnare il provvedimento, che contiene a nostro avviso e secondo il parere dell’ufficio avvocatura passaggi poco chiari. Il parere contrario del Comune di Aprilia in conferenza dei servizi e il voto unanime contro il progetto del consiglio comunale, di maggioranza e opposizione, ci lascia intendere che è finito il tempo in cui i pareri positivi nelle sedi in cui venivano prese le decisioni, erano concessi senza che gli amministratori locali avvertissero l’esigenza di dare battaglia in difesa del territorio e dei cittadini”.
Sulla questione il patron di Rida, Fabio Altissimi, ha inviato una nota spiegando che a suo avviso: “Nessun consigliere comunale ha letto la relazione allegata al progetto” della maxi discarica, “un progetto ancora in fase embrionale”. L’amministrazione comunale – sempre secondo Rida – inoltre non avrebbe mai offerto alternative o altre soluzioni a quella di una discarica. “Il no al progetto – conclude – è rivolto solo al nome di Rida”.