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APRILIA – Ok dell’assemblea della Multiservizi alla rottamazione delle cartella Inps: salvi i contributi dei dipendenti dal 2003 al 2009.

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Questa mattina, l’Assemblea dell’Azienda Speciale Multiservizi di Aprilia, ha dato il via libera alla rottamazione della cartella INPS relativa ai contributi non versati dall’azienda nel periodo tra il 2003 ed il 2009. I contributi dei dipendenti, quindi – alcuni dei quali erano impossibilitati ad andare in pensione – sono salvi. L’ammontare della cartella è di circa 8 milioni di euro. “Con la decisione presa questa mattina – ha commentato il Sindaco, Antonio Terra – prosegue l’azione di risanamento: la rottamazione della cartella Inps si aggiunge ai 14 milioni già versati in questi anni,- ha spiegato il primo cittadino – per oneri di altra natura non versati dall’azienda durante la gestione precedente al nostro insediamento”.

“Chiaramente la decisione di questa mattina –ha aggiunto Terra – impegna il Comune per i prossimi cinque anni a trovare le risorse necessarie in bilancio, anche se una buona parte di queste sono già state garantite”.

“Il pagamento della cartella – spiega la nota del Comune – sarà rateizzato nel corso di cinque anni: l’ultima rata sarà versata a novembre 2023. La gestione della Multiservizi, in questi ultimi dieci anni, ha razionalizzato i processi interni, dismesso alcuni rami d’azienda, rivisto le aree di intervento e ridotto il personale, che è passato da 340 alle attuali 186 unità ed infine contenuto il costo annuale del contratto di servizio passato dai 6,8 milioni di euro del 2017 ai 5,6 milioni di euro per quest’anno”.

“Ricordo ancora – ha concluso il primo cittadino – che al momento del nostro insediamento nel 2009, l’azienda aveva dipendenti impossibilitati ad andare in pensione perché nel corso degli anni non era stato versato un euro di contributi. La decisione di oggi mette la parola “fine” anche a questa vicenda.

Ci apprestiamo ora a verificare anche il lodo “fatture” del 2009, l’ultimo atto di un processo lungo e rigoroso, che ha saputo sanare una delle ferite più profonde inferte alla nostra Città”.

 

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