Alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Aprilia, la Sinistra non ci sarà. Al suo posto, una carica indifferenziata di liste civiche, “In cui – spiega il segretario di Rifondazione Comunista Fabio Federici – programmi e storie politiche diventano superflue, rispetto all’obiettivo di sostenere questo o quel candidato sindaco, poco importa se fino a qualche mese fa rappresentanti di una stessa identica giunta.
Come circolo di Rifondazione Comunista avevamo inizialmente scelto di non partecipare a questo passaggio elettorale: c’era il bisogno di tutelare un corpo militante stanco, costretto da leggi elettorali inique già a campagne di raccolta firme per le elezioni nazionali e regionali -soli a doverlo fare-, sostenute in tempi brevissimi e con soglie di ammissione proibitive. Inoltre, era nostra volontà impegnarci nella costruzione di Unione Popolare sul territorio in una prospettiva più meditata, non orientata al rispetto delle scadenze elettorali, ma alla ridefinizione di una visione comune, radicale e moderna.
La sbigottita constatazione che nessun partito politico, ad eccezione di quelli schierati a destra dell’arco costituzionale, si sarebbe presentato agli elettori apriliani e il cedimento di un intero campo al richiamo di un civismo che ha prodotto solo l’isolamento politico della città e la normalizzazione di traiettorie politiche ondivaghe, ci ha spinto a tornare sui nostri passi, a provare a dare il nostro contribuito alla presentazione della lista di Unione Popolare. Troppo tardi: per un pugno di firme, l’obiettivo non è stato raggiunto.
Tuttavia, l’impresa di aver raccolto quasi duecento sottoscrizioni in una decina di giorni, con le feste pasquali a rallentare ulteriormente le operazioni, ci dà conto della straordinaria generosità della nostra militanza e, soprattutto, dell’esistenza di un elettorato ancora in cerca di rappresentanza politica, a tutti i livelli, tanto comunale, quanto nazionale.
Il compito che ci aspetta nei prossimi mesi, pertanto, sarà quello di non disperdere le energie messe in circolo da questo tentativo, di stare sui temi della campagna elettorale come voce critica maggiormente credibile proprio perché non NELLA campagna elettorale, di rafforzare l’organizzazione della nostra azione politica, consolidando le sinergie ritrovate con altre forze politiche nello stesso orizzonte di radicalità, di proporre la nostra visione di come dovrebbe essere la città in una più ampia visione di come dovrebbe essere la società, riconnettendo agli occhi dei cittadini quello che votano con quello che vivono.
Per questo, da subito, riavvieremo il nostro lavoro politico scegliendo come temi la difesa della sanità pubblica, qui ad Aprilia come nel resto del Paese sempre più penalizzata; l’ecosocialismo, come chiave di interpretazione di un ambientalismo attento ad una pianificazione urbanistica sostenibile e fuori dalla logica di scontro tra borgate per scaricare le opere impattanti lontano da sé in danno dei vicini; la battaglia per sganciare i Comuni dai vincoli di bilancio imposti dalla grande finanza europea.
Sarà la nostra controcampagna elettorale: dove gli altri parleranno di come destinare i fondi del PNRR per realizzare surreali piste ciclabili, noi denunceremo quali tagli nel welfare l’UE ci sta chiedendo per l’erogazione di quei fondi; dove gli altri prometteranno aiuto ai cittadini apriliani economicamente in difficoltà, noi indicheremo le responsabilità politiche nell’affidamento dei servizi essenziali ai privati e il conseguente inevitabile aumento delle tariffe che incide sulle tasche di tutti noi in nome del profitto di pochi; dove si discuterà di riqualificazione del centro cittadino, noi cercheremo di ragionare sulla periferizzazione delle città e sull’impatto negativo dei centri commerciali e delle grandi catene di distribuzione sul tessuto urbano e sulla qualità dell’offerta di lavoro; dove si parlerà di sportelli di aiuto all’inclusione come fossero graziose elargizioni, noi cercheremo di evidenziare l’indissolubile legame tra diritti sociali e diritti civili.
Ci rendiamo conto che non sarà un lavoro semplice o di breve durata: il nostro impegno politico non potrà avere il respiro corto di una campagna elettorale”.
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