Andrea Ragusa, del Movimento dei 5 Stelle, interviene sulla vicenda Loas e sulla mancata costituzione di parte civile nel processo da parte dell’allora amministrazione Terra. “L’incendio della Loas, che vide capannoni completamente devastati, – ricorda Ragusa – fu un disastro ambientale di così grandi dimensioni che continuo a chiedermi perché l’ex amministrazione Terra non si costituì parte civile nel processo per il devastante rogo che mise a repentaglio la salute di migliaia di cittadini e il rischio concreto di danni ai terreni e al sottosuolo.
Un disastro dovuto principalmente a plastica bruciata e rifiuti di varia entità, con conseguente fumo nero denso che oscurò i cieli di Aprilia per giorni, rendendo l’aria irrespirabile. Questo ‘errore’, se così vogliamo chiamarlo, – commenta Ragusa – ha negato alla città di Aprilia la possibilità di un risarcimento per il disastro ambientale avvenuto sul territorio.
Il sindaco rappresenta la comunità locale; teniamo a ricordargli l’emergenza e la preoccupazione dei cittadini con l’inevitabile ordinanza firmata da egli stesso che imponeva, nel raggio di 2 chilometri dal sito della Loas, il divieto di raccolta, di pascolo per gli animali, di consumo e vendita di frutta e verdura, oltre che la chiusura delle attività commerciali e ad imporre la precauzione per i residenti di non uscire di casa, tenere le finestre chiuse e indossare mascherine all’aperto.
Cosa non è bastato all’ex sindaco e alla sua ex amministrazione per ritenere di doversi costituire in giudizio come parte lesa a nome e nell’interesse della città che aveva eletto lui e la sua maggioranza alla guida del Comune? – domanda l’esponente dei 5 Stelle – La completa chiarezza su questa vicenda è un dovere nei confronti di tutti i cittadini apriliani, continuiamo a parlarne per non farla cadere nell’oblio”.