Il no alla discarica di Aprilia è sostenuto anche da Rifondazione Comunista.
“Riteniamo doveroso unirci a quanti accolgono con incredulità e forte contrarietà le dichiarazioni del Sindaco Raggi in merito all’autorizzazione di una nuova discarica sul territorio di Aprilia. Tuttavia, solo un approccio più ampio alle questioni ecologiche e produttive può evitare che simili dichiarazioni abbiano a ripetersi e che ancora una volta la nostra comunità debba pagare in termini di salubrità dell’ambiente e qualità della vita il costo di scelte politiche orientate al soddisfacimento degli interessi privati, alla gestione emergenziale delle problematiche connaturate a questo modo di produzione e consumo. Crediamo che una corretta gestione dell’intero ciclo dei rifiuti non possa essere lasciata in mano ai privati, ma debba essere pubblica e condivisa, salvaguardando la salute delle persone e l’ambiente in cui viviamo.
In questi mesi PRC e SA Aprilia sono stati impegnati in un percorso di approfondimento delle tematiche ambientali, teso alla formazione dei militanti e all’accrescimento della consapevolezza e della sensibilità ecologica nella cittadinanza. Ciò perché pensiamo che le numerose vertenze che hanno investito sul tema il nostro territorio nel corso degli ultimi anni (Rida Ambiente, Turbogas, inquinamento delle falde acquifere, discariche abusive, non ultime la vertenza dell’autorizzazione della nuova discarica a La Cogna e il rogo Eco X) non possono essere risolte con l’indignazione personale e con semplici movimenti di protesta, magari spinti da egoistiche pulsioni ad allontanare il problema immediato dal circondario di Aprilia per scaricarlo nelle zone limitrofe, ma debbano essere affrontate collettivamente e complessivamente nel più ampio quadro di una lotta contro il profitto. Quel profitto che sempre è stato alla base delle operazioni legali ed illegali che hanno pregiudicato il nostro territorio con opere inutili e dannose per la salute e con scelte politiche e di indirizzo contrarie all’interesse pubblico.
La Centrale Turbogas, i progetti di nuova discarica in zona La Cogna, persino gli esiti della battaglia contro Acqualatina ed ora le paure e i ritardi connessi alla questione del recente rogo all’impianto della Eco X e l’indegno rimbalzo di responsabilità tra Roma Capitale e Regione in tema di ciclo dei rifiuti sono lì a ricordare a tutti noi che la battaglia per la preservazione della nostra salute e la salvaguardia delle risorse naturali non possono essere risolte con ricorsi giudiziari, impugnazioni in sede amministrativa e sterili dichiarazioni d’intenti, se non si procede all’abbattimento di quegli stessi interessi particolari che, detenendo di fatto il potere legislativo, hanno la possibilità di modellare il sistema normativo in modo tale da autolegittimare il loro operato.
Oggi come ieri, la risposta, quindi, è la rinnovata consapevolezza della necessità di un diverso modello di società, improntato ai principi dell’ecosocialismo, tema che, alla luce delle recenti cronache, diviene drammaticamente attuale”.