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Aprilia – Rimborsi Facili, Potere al Popolo: “Terra dovrebbe dimettersi”

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Lo scenario politico apriliano è in fibrillazione, per la notifica, al Sindaco Terra, di un rinvio a giudizio, nell’ambito dell’inchiesta sui “rimborsi facili”.  Il rispetto del principio del garantismo ci impone di valutare la vicenda in termini di mera opportunità: in un Paese che, sempre più, affonda sotto il peso dei fenomeni corruttivi e di condotte opache e disinvolte ad ogni livello dell’amministrazione pubblica, Terra dovrebbe scegliere di dimettersi, a tutela delle Istituzioni che rappresenta e per evitare che la propria vicenda giudiziaria possa riflettersi sul buon andamento del governo locale.
L’invito alle dimissioni, tuttavia, diventa una ferma richiesta di carattere politico, nel momento in cui ci si accosta ad un bilancio dei primi mesi della sua amministrazione e dei frutti del suo mandato precedente.
Sotto il profilo urbanistico, in questi anni il territorio apriliano è stato sottoposto ad un insostenibile consumo del suolo, a cui non è corrisposta una pari espansione delle infrastrutture e dei servizi correlati: strade dissestate ormai insufficienti a sostenere il volume di traffico attuale, fognature che traboccano ad ogni precipitazione, opere di compensazione mai proporzionate e adeguate ai vantaggi conseguiti dai privati costruttori per le autorizzazioni concesse.
A ciò, si aggiunga la palese incapacità dell’amministrazione di interagire con gli altri enti che operano sul territorio nei rispettivi ambiti di competenza: l’imbarazzante vicenda del Casello 45, con lavori non ancora completati e una intera frazione pressoché isolata, nonostante le passerelle e le promesse elettorali, sta lì a testimoniarlo. Ancora più imbarazzante, l’inadeguatezza dei servizi sociali, per numero di personale e dotazione strumentale, nel poter far fronte alle esigenze di una popolazione sempre più povera, che vive sulla propria pelle i guasti evidenti del sistema capitalista, oltre che della scelta di sacrificare la vitalità economica del centro storico al profitto della grande distribuzione nella cintura esterna della città, scelta per giunta incapace di garantire occupazione stabile e di qualità. Infine, per una coalizione che ha tentato di accreditarsi a sinistra per intercettare i voti contro le destre canoniche e spuntarla al ballottaggio alle ultime amministrative, appare anche vergognoso il silenzio tenuto in occasione dei numerosi episodi di stampo razzista che hanno funestato l’estate apriliana: nessuna dichiarazione, nessuna presa di posizione per non scontentare la destra interna alle sue liste, solo qualche borbottio non credibile e vistose assenze a tutte le iniziative di reazione organizzate da società civile e partiti politici, ivi compresa la manifestazione in piazza Roma del 4 giugno scorso.
In questo quadro politico desolante, il rinvio a giudizio notificato al sindaco dalla Procura di Latina, è addirittura un problema quasi marginale, dovendosi rinvenire altrove ed essendo ben più profondi i motivi di carattere politico alla base della richiesta di dimissioni che qui si rinnovano.
RIFONDAZIONE COMUNISTA
SINISTRA ANTICAPITALISTA
POTERE AL POPOLO – APRILIA.

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