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Aprilia, rischio nuovi aumenti Tari: “Si convochi un tavolo di discussione urgente”

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Aprilia – Cresce la preoccupazione per le tariffe Tari su cui l’amministrazione comunale non ha ancora preso una chiara decisione per il 2021. Sulla vicenda intervengono in una nota congiunta le liste di centrosinistra: FuturAprilia, MovAp, Europa Verde, Rifondazione Comunista e Democratici per Aprilia.

“Riteniamo – dicono – che la convocazione di un tavolo di discussione sulla TA.RI. sia oggi non solo necessario ma urgente; tale necessità scaturisce dalla pubblicazione della Determina dirigenziale n. 312 (reg. gen.) dell’08 aprile u.s., avente ad oggetto “accertamento entrate derivanti dall’emissione del ruolo ordinario della tassa sui rifiuti “TA.RI.” – acconto anno 2021” , un atto, dunque, tecnico e non politico che lascia ben poco spazio alle polemiche interpretative.

Con l’atto in questione viene emesso un ruolo, come acconto TA.RI. per l’anno 2021, per € 11.785.506,00 – calcolato in base alle tariffe del 2020 e riferito a un numero di utenze pari a 29.335; decurtato di una quota di inesigibilità stimata al 34,25%. Infatti nel capitolo di bilancio specifico (10101.51.00320100) vengono accertati in entrata solo € 7.748.970,19.

Nell’atto si stabilisce che, la restante quota del 30%, sarà determinata come saldo sulla base delle tariffe 2021 in corso di approvazione. Ne deriva che l’intero costo del servizio, per l’anno in corso , è stimato approssimativamente in € 16.836.437,14. Una cifra che appare di poco superiore a quella riportata nella determina dirigenziale n. 532 del 2019, con la quale vennero emessi ruoli complessivi pari ad € 16.533.191,00 ridotti poi in bilancio ad € 12.911.488,98 tenendo conto di una quota di inesigibilità del 22%. Per analogia, decurtando la cifra totale prevista del 34,25% (quota di inesigibilità 2021) si andrebbe a chiudere l’anno con un presunto accertamento finale di € 11.069.957,42 – inferiore, quindi, al ruolo emesso come acconto. Un balletto di cifre che lascia spazio a diverse perplessità.

Non irrilevante è la differenza tra le due ipotesi di inesigibilità (22% nella determina a saldo del 2019 ed il 34,25% nella determina di acconto del 2021), un 12,25% in più, che pur volendo tener conto dell’impatto che la pandemia ha avuto sulla nostra economia, appare poco rassicurante nel campo della lotta all’evasione e/o elusione tenuta in questi anni. Più di un cittadino su tre è , volente o nolente, moroso;

Altro punto su cui focalizzare l’attenzione è l’effetto che potrebbe produrre il Decreto legge 116 del 2020; con questo decreto legge viene data la possibilità alle utenze non domestiche, di affidare al privato, per la parte variabile, la gestione dei rifiuti; se solo un 50/60% delle utenze non domestiche dovesse decidere di non avvalersi più del servizio pubblico si potrebbe ipotizzare un ulteriore perdita di bilancio di almeno € 1.500.000,00/ 2.000.000,00 (cifra stimata per difetto). Differenze che andrebbero a totale carico dei contribuenti regolarmente censiti, così come riconosciuto dallo stesso Sindaco nell’articolo pubblicato su un quotidiano locale il 13 aprile u.s. in risposta alla richiesta dei ristoratori [“… oggi una cancellazione della TA.RI. per i ristoratori ci costringerebbe a far ricadere i costi del mancato gettito sui cittadini e questo non credo sia corretto, né aiuterebbe a sostenere l’economia cittadina”], smentendo quanto affermato giorni prima, dall’assessore alle Finanze. Per questa categoria un aiuto concreto potrebbe arrivare dal nuovo decreto sostegni-bis che il governo si appresta ad approvare, con un fondo da 750 milioni di euro per gli sconti TA.RI. alle attività danneggiate dalla pandemia. Se questa cifra verrà confermata si potrà dare una prima risposta positiva alle richieste avanzate dai ristoratori apriliani, chiamati a pagare un tributo per un servizio non usufruito, prevedendo sconti ed esenzioni per le attività frenate dall’emergenza.

Uno scenario incerto e non certo positivo quello che potrebbe concretizzarsi, nella seconda parte dell’anno per i nostri concittadini, sui quali ricadrebbe una vera e propria stangata, che andrebbe a colpire come sempre “i soliti noti”. Siamo anche noi speranzosi che lo Stato centrale intervenga a ripianare il mancato gettito per alcune categorie e con iniziative di sostegno agli enti locali, ma quello che riteniamo necessario oggi è programmare insieme una gestione futura del servizio di gestione dei rifiuti ed una razionalizzazione delle economie interne alla società partecipata, al fine di ridurre al minimo i disagi per i cittadini di Aprilia”.

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