Omicidio del 48enne apriliano Luca Palli. “Rispetto per il nostro dolore, da evitare le inutili considerazioni e chiacchiere da bar, vi chiediamo di tenere calmi gli animi e lasciare lavorare gli inquirenti”. E’ quanto chiedono, con una lettera aperta pubblicata questa mattina sui social, i familiari dell’uomo assassinato a colpi di pistola lo scorso martedì sera in una traversa di via Carroceto, ad Aprilia.
Nella lettera pubblicata da un familiare del 48enne una richiesta, in particolare, viene rivolta alla stampa affinchè “non ci si accanisca con l’utilizzo di termini e di tesi che – si legge – oltre che fuori luogo sono ancora tutti da verificare”.
Intanto, oggi, presso l’obitorio di Latina, è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Luca Palli. L’esame eseguito dal medico legale, la dottoressa Maria Cristina Setacci, ha confermato che Luca Palli è stato attinto da 3 colpi di pistola, due al torace ed uno al volto (Quello rivelatosi fatale).
La salma è stata messa a disposizione dei familiari. Martedì 7 novembre alle 15.00 si terranno i funerali presso la Chiesa Santi Pietro e Paolo del Quartiere Primo.
Le indagini dei Carabinieri, in attesa di nuovi riscontri, proseguono nel più stretto riserbo.
La lettera pubblicata questa mattina da Fabio Palli:
“La tragedia che ha colpito la nostra famiglia e tutti coloro – tantissimi – che a Luca volevano bene, è devastante. – scrive – Allo stesso tempo la perdita di un familiare, di un amico, di un compagno, di un fratello, sta significando per noi anche l’aver scoperto delle miserie umane spaventose. In pochi hanno veramente compreso il senso che nel Vangelo si legge a Giovanni: 8,3. e cioè il famoso “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Vi chiediamo rispetto per il nostro enorme dolore, – scrive Fabio Palli – quel rispetto che Luca in vita non ha mai fatto mancare a nessuno, poichè nella durezza apparente dei suoi modi egli era un uomo buono e rispettoso oltre che estremamente generoso. Quindi, oltre a chiedervi rispetto per il nostro dolore e ad evitare inutili considerazioni e chiacchiere da bar, vi chiediamo di tenere calmi gli animi e lasciare lavorare gli inquirenti.
Una richiesta in particolare alla Stampa, – scrive – non è necessario per vendere il proprio prodotto che ci si accanisca con l’utilizzo di termini e di tesi che oltre che fuori luogo sono ancora tutti da verificare. Rimaniamo uomini, rimaniamo umani anche in un momento simile dove la fiducia verso il mondo e il prossimo vacilla. Grazie”.