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Aprilia, “Sbagliato il divieto nei mercatini di oggetti del ventennio, il collezionismo non è reato”

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La notizia del nuovo regolamento sui mercatini non è piaciuta a Fdi che tramite il Consigliere Vincenzo La Pegna spiega: “Ancora una volta ci si trova di fronte a dichiarazioni di consiglieri della pseudo maggioranza civica di Aprilia, ovvero oggi,  di una consigliera in particolare,  Iacoangeli Ilaria in riferimento a  dichiarazioni fatte alla stampa, che nulla hanno a che vedere o meglio, non corrispondenti  del  tutto alla verità.

Probabilmente la consigliera “travolta” dall’entusiasmo e lo slancio del comunicato stampa,  ha omesso di affermare ciò che è la reale portata del risultato raggiunto successivamente alla discussione, poi “licenziato” all’ unanimità in commissione dove  sono commissario.

Le iniziative nostalgiche di cui parla la signora consigliera, partono da un passaggio fondamentale dell’art. 3, comma 3 del regolamento in questione e cioè “l’apologia”. Devo ancora una volta  ricordare alla consigliera che l’apologia di per se non è un reato se non accompagnato da atti che ne richiamano tale “delitto”. Apologia vuol dire “esaltazione” e non esporre cimeli o simboli di qualunque parte politica e storica del  passato. Esaltarne con gesti  e fattive manifestazioni popolari tali simboli, si  identifica il reato.  Ho dovuto ricordare ad alcuni consiglieri che parlavano di Costituzione e di cosa esattamente prevede in  taluni passaggi, la Carta Costituzionale. Particolari che nulla hanno a che vedere con la commissione di ieri.

 Anche medesima consigliera sta facendo “apologia” del proprio comportamento scorretto nell’illustrare i temi della discussione, ovvero omettendone alcuni passaggi ed esaltarne le “proprie virtù” consiliari. Desidero ribadire che pur essendo tanto soddisfatta, la consigliera Iacoangeli dovrebbe chiarire come mai nel regolamento “modificato”, dietro mio suggerimento, non figura da nessuna parte che “gli oggetti e/o cimeli storici risalenti all’epoca passata” non devono essere esposti o messi in vendita, tutt’altro, si fa solo esplicito riferimento a coloro i quali fabbricano  cimeli o merce moderna che possa ricondurre all’apologia politica di “qualsiasi estrazione”, nonché religiosa e di genere!!!  In parole povere “POSSONO ESSERE ESPOSTI E VENDUTI”, la storia resta storia.

E non per ultimo, vorrei che la consigliera prendesse atto che siamo quasi nel 2020 e che attraverso l’esposizione  di cimeli e simili “storici/antichi”di qualsiasi estrazione partitica del passato, non ledono la dignità della persona nei principi di libertà e dignità umana. I cittadini apriliani e gli italiani conoscono bene il termine “democrazia” ed è il più bel termine che oggi esiste. Non abbiamo bisogno di “maestre” che ci insegnino il vero significato di “lesione della dignità altrui” in ogni forma e modo. Tra questi non siamo sicuramente NOI.  Dovrebbero essere ben altre le iniziative che suggerisco alla consigliera affinchè ciò non avvenga e di sicuro non è questo il modo di “ostacolare le iniziative nostalgiche”. Aprilia è una città di fondazione, ferita nel profondo da chi, in passato deturpandone architettonicamente ciò che è stata, ne ha stravolto le origini e la storia. Questa, non si cancella, fa parte delle origini di ognuno di noi ed il ricordo del passato fa si che ci proietti in una prospettiva di un futuro sempre più libero e senza alcuna “nostalgia”.

Infine ricordo alla consigliera che il tema di far diventare “itinerante” predetto mercatino, non è una sua iniziativa ma di consigliere della sua maggioranza che è stato condiviso da tutti i commissari, così come le ulteriori modifiche e suggerimenti “costruttivi” espressi da altre componenti politiche della commissione”.

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