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Aprilia, “Il sindaco si appelli al principio di precauzione per bloccare la discarica”

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“Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, si oppone alla realizzazione di un impianto in uno dei quattro ecodistretti (indicati precedentemente dall’amministrazione capitolina), ovvero Rocca Cencia, invocando per i suoi concittadini il diritto di precauzione, perché il sindaco di Aprilia non risponde con la stessa arma, invocando il diritto di precauzione per gli abitanti di La Gogna e scongiurare così definitivamente il rischio di vedere realizzata una discarica nel comune di Aprilia? Questo occorre fare per contrastare in maniera efficace l’impianto proposto dalla Paguro, perché non possiamo contare solo sull’iter burocratico che sta seguendo la Regione Lazio nella conferenza dei servizi”.

Il consigliere comunale di Primavera Apriliana, Carmen Porcelli, interviene sulla proposta del primo cittadino di Roma, argomento discusso anche in occasione dell’ultimo consiglio comunale di giovedì scorso.

“Ho notato che anche in questa occasione, come era accaduto già il 28 luglio dello scorso anno in occasione dell’approvazione della mozione contro la discarica, il sindaco Terra non ha ritenuto intervenire e non sappiamo pertanto se, al di là delle enunciazioni che per forza di cose accomunano tutta la rappresentanza politica apriliana, il primo cittadino intenderà assumere decisioni forti con l’impianto che non sia un semplice “no”. Il principio di precauzione, in questa provincia, è servito a contrastare un impianto nella città di Pontinia e l’allora sindaco non esitò ad utilizzarlo come scudo per proteggere la salute dei suoi cittadini. Il sindaco di Aprilia dovrà fare altrettanto, uso il verbo dovere non a caso: dovrebbe infatti ricordare che anche con il suo voto il 31 marzo 2015 la delibera sull’applicazione del principio di precauzione è stata approvata anche con il suo voto e non dare seguito a quell’atto significherebbe non solo venire meno ad impegni politici.

“Ritengo che la reazione alle parole del sindaco Raggi sia la dimostrazione della superficialità con la quale si sta affrontando la questione della discarica: abbiamo detto fin da subito che nel progetto della Paguro si paventava l’eventualità di utilizzare il sito di La Gogna anche per questioni di emergenza e con la possibilità di accogliere rifiuti diversi; non è un mistero che il Comune di Roma – da quando nell’ottobre 2013 è stata chiusa la discarica di Malagrotta – ha forti difficoltà nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti, ma perché tutti – a partire dalla Regione per arrivare ai partiti politici – si accorgono solo oggi a distanza di quattro anni che nella Capitale è emergenza rifiuti? Spesso vegetare in un perenne stato di emergenza significa lasciare le porte aperte a tutte le urgenze e questo non va bene. Come non va bene che il presidente della Regione Lazio chieda al sindaco di Roma dove vuole realizzare l’impianto per i rifiuti di Roma: per caso la Regione ha intenzione di spogliarsi dei suoi poteri?”.

La consigliera Carmen Porcelli

“Infine trovo assurde le dichiarazioni del sindaco di Roma a proposito sempre l’indicazione del sito di La Gogna: il procedimento per la valutazione del progetto della Paguro non è affatto concluso, come la Raggi ha voluto far credere nell’ intervista rilasciata a Bruno Vespa. Quella affermazione corrisponde ad un falso perché, oltre alla autorizzazione, debbono essere superati tutti i vincoli che attualmente sono presenti sul sito scelto: si tratta di vincoli di ordine regionale, in questo caso il Ptpr, secondo il quale il sito di via Savuto corrisponde ad un paesaggio agrario di rilevante valori e che rende impossibile la realizzazione dell’impianto. Se, come il privato suggerisce, la Regione dovesse declassificare il sito a paesaggio naturale di continuità, a ricaduta anche il Comune di Aprilia, attraverso una variante del Prg, potrebbe aprire le porte alla discarica dietro l’alibi “ce lo chiede la Regione”, come è già accaduto in passato. Saremo vigili nel valutare il comportamento della Regione, ma anche del Comune di Aprilia che può invece contrastare l’impianto”.

“La Regione Lazio, che aveva espresso la volontà di aggiornare il suo piano dei rifiuti prima di decidere sul progetto della discarica di La Gogna, non ha ancora espresso la sua posizione in merito. La Regione non ha neanche risposto al Ministero dell’Ambiente, interpellato dalla sottoscritta dopo l’invio delle prescrizioni, che gli chiedeva di esprimersi sull’inserimento del sito di via Savuto in una Zona a Protezione Speciale. Secondo la direttiva comunitaria Habitat che ha introdotto questa norma che consente agli stati, e alle regioni, di definire gli strumenti di conservazione del territorio, la zona scelta dalla Paguro è una zona protetta che va tutelata”.

 

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