Tre cani di piccola taglia sono stati investiti questa mattina sulla Pontina, all’altezza dell’uscita per Campo di Carne: uno, purtroppo, è morto sul colpo, uno ferito è stato trasportato a Latina e di uno non si hanno più notizie. E’ l’associazione Amici di Birillo di Aprilia a segnalare l’episodio avvenuto questa mattina sulla carreggiata in direzione di Roma, che pone l’attenzione su un grosso problema che interessa proprio quella zona, fortemente colpita dal fenomeno randagismo. “Anche se parlare di randagismo non è corretto, – spiegano i volontari di Amici di Birillo – poiché il fenomeno è alimentato in prevalenza da casi di omessa custodia di cani padronali lasciati liberi di vagare, oltretutto non microchippati né sterilizzati”. L’associazione da mesi chiediamo interventi in materia. “Manca una struttura di riferimento sul nostro territorio – sottolineano – e non si effettuano campagne di microchippatura e sterilizzazione”. Amici di Birillo torna a chiedere a gran voce la realizzazione di un canile comunale.
“Le conseguenze dell’incidente di questa mattina potevano essere peggiori, sia per gli animali che per gli automobilisti. I primi soccorsi sono arrivati dai passanti, che ringraziamo per l’intervento – scrive Amici di Birillo – e per non aver ignorato l’obbligo del soccorso previsto dall’articolo 189 del Codice della Strada, come invece ha fatto il colpevole dell’investimento. Risale soltanto a ieri la nostra segnalazione alle Istituzioni competenti: dai nostri interventi in loco risulta evidente che la zona sia fortemente colpita dal randagismo.
E ancora: “Da mesi chiediamo interventi in materia. Manca una struttura di riferimento sul nostro territorio e non si effettuano campagne di microchippatura e sterilizzazione dei cani padronali, che rappresentano il vero nodo del problema. Torniamo a chiedere a gran voce la realizzazione di un canile comunale, in omaggio alla delibera del Consiglio Comunale n. 28 del 26.04.2018, ma soprattutto una campagna di prevenzione rivolta a tutte quella famiglie reticenti all’applicazione del microchip o impossibilitate ad affrontare spese veterinarie di sterilizzazione”.