Il cosiddetto “volontariato” è in realtà e a tutti gli effetti un lavoro subordinato e come tale dovrebbe essere pagato e trattato.
Dietro il volontariato si manifesta la volontà evidente di imporre un modello ambiguo, e allo stesso tempo accattivante, di lavoro a costo zero a tutto vantaggio dei padroni, non più soddisfatti dello sfruttamento, delle vessazioni, dei salari da fame e del precariato ma in cerca di forme nuove di schiavitù da proporre.
Il “format del volontariato” vuole essere proposto ovunque dai padroni in cerca di super guadagni, utilizzando il lavoratore volontario e gratuito in contrapposizione a quello retribuito.
Questo sistema a partire dall’Expo di Milano 2015 si è diffuso ovunque e su più livelli. Ne abbiamo avuto una dimostrazione con il “Jova beach party”, Jovanotti, dove la “Coop” e alcuni comuni hanno cercato un esercito di volontari disposti a lavorare dalle 10 alle 16 ore in cambio di bibita, panino e un “gadget speciale”, o per il festival Caffeina a Viterbo dove da anni centinaia di persone lavorano gratuitamente e vengono sfruttate. Così come abbiamo assistito alla vergognosa campagna di reclutamento volontari a costo zero per i prossimi campionati europei di calcio, Euro 2020.
Per questi motivi e per lanciare la campagna “contro il lavoro gratuito” discuteremo in una assemblea pubblica, Sabato 8 Febbraio alle ore 17:30 in via delle Magnolie 10 ad Aprilia.