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Attentato all’auto di un maresciallo: scattano a Cisterna 8 ordinanze di custodia cautelare. In manette anche il papà di Desirèe Mariottini.

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Operazione “Buffalo”: scattano all’alba a Cisterna 8 ordinanze di custodia cautelare per traffico di droga ed estorsione. Tra gli arrestati anche il papà di Desirèe Mariottini. I Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia, assieme ai colleghi della Stazione di Cisterna, hanno eseguito oggi, alle prime luci dell’alba, 8 ordinanze di custodia cautelare (5 in carcere e 3 ai domiciliari) a carico dei componenti di un gruppo criminale operante a Cisterna e dedito allo smercio di sostanze stupefacenti  – soprattutto cocaina – ed a connesse operazioni di recupero crediti a carattere estorsivo. Tutti gli arrestati sono di Cisterna, tranne  il 53enne Stefano Speranza che è residente ad Aprilia.

“Due degli arrestati – riferiscono dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina – (il 44enne Vincenzo Avagliano e l’ex cognato, il 39enne Antonio Di Noia) sarebbero responsabili  anche dell’atto intimidatorio perpetrato il 19 maggio del 2018, quando vennero esplosi 4 colpi di arma da fuoco contro l’auto di un maresciallo della stazione dei Carabinieri di Cisterna, ritenuto ‘responsabile’ di contrastare la loro attività di spaccio con eccessiva determinazione. E’ emerso dalle indagini, che il gruppo criminale stesse ipotizzando  anche altri e più gravi attentati contro i militari dell’Arma”.

A capo del gruppo, secondo gli inquirenti, c’era il 39enne di Cisterna Gianluca Zuncheddu, il papà della 16enne Desirée Mariottini, trovata morta il 19 novembre del 2018 in uno stabile abbandonato del quartiere San Lorenzo, a Roma. In carcere, oltre a Gianluca Zuncheddu, Vincenzo Avagliano, Antonio Di Noia e all’apriliano Stefano Speranza, è finito questa mattina anche il 45enne Franco Iacomussi. Agli arresti domiciliari, invece, Luca Di Noia di 24 anni, nipote di Antonio, il 24enne Simone Amabile ed il fratello, Sandro Amabile, di 22 anni.

Le ordinanze i custodia cautelare sono state emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Latina su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Sono associati al carcere di Latina:

1) DI NOIA Antonio, 39enne, già tratto in arresto con l’operazione “Astice”;

2) AVAGLIANO Vincenzo, 44enne, ex cognato di Di Noia;

3) SPERANZA Stefano, 53enne;

4) ZUNCHEDDU Gianluca, 39enne;

5) IACOMUSSI Franco, 45enne.

 

Sono stati posti agli arresti domiciliari:

6) DI NOIA Luca, 24enne, nipote di Antonio;

8) AMABILE Simone, 24enne;

7) AMABILE Sandro, 22enne, fratello di Simone.

“Sono tutti residenti a Cisterna – spiegano i Carabinieri nel comunicato – eccetto Speranza, proveniente da Aprilia.

Le indagini iniziano a febbraio del 2018 dalla richiesta di aiuto di un giovane di Cisterna, aggredito per costringerlo a pagare un debito di droga contratto da un suo cugino. É così possibile ricostruire un’articolata attività di smercio di cocaina, marijuana e hashish: la droga viene consegnata a clienti selezionati, previo appuntamento telefonico, in località sempre diverse dell’abitato di Cisterna. Zuncheddu in particolare è l’organizzatore e fa avere ai pusher la sostanza da smerciare. È nel corso di queste indagini che scatta l’arresto in flagranza, il 30 giugno 2018, di tre spacciatori con circa 2 etti di marijuana; uno di loro è Luca Di Noia, un altro è suo padre Carmine, fratello di Antonio.

La pressione investigativa sul territorio, finalizzata appunto a riscontrare le indagini in corso, – spiegano i Carabinieri – infastidiscono il gruppo delinquenziale e, per questa ragione, Avagliano e Antonio Di Noia portano a compimento un atto ritorsivo: procuratisi una Smart bianca rubata grazie a Speranza effettuano ripetuti passaggi per individuare le automobili private dei Carabinieri coinvolti; infine, il 19 maggio 2018, esplodono 4 colpi di arma da fuoco contro quella di un maresciallo. Non escludono di compiere altri gesti intimidatori, anche più gravi, contro i componenti della Stazione o addirittura loro familiari.

A margine, l’attività d’indagine permette di apprendere che Amabile vessa la sua compagna, percuotendola con violenza e minacciandola di morte.

I reati complessivamente contestati, a vario titolo, sono quindi tentata estorsione, lesioni aggravate, cessione di sostanze stupefacenti aggravata e continuata, porto abusivo di ami da fuoco, danneggiamento aggravato, ricettazione, maltrattamenti in famiglia”.

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