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“Autovelox tutti illegali. Perché non regolarizzare?”

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Tutti gli autovelox sono illegali. Perché legislatore e ministero, anche con l’ultima riforma del codice della strada, non vi hanno rimediato?

Il codice della strada (art.45-6 * e 142-6 **) stabilisce che gli apparecchi debbano essere omologati dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che avrebbe dovuto emanare un decreto attuativo. Ma con una nota (1) il nostro ministero ha da tempo aggirato questa disposizione: definendo equivalenza sostanziale, per uso sanzionatorio, tra procedure di omologazione e approvazione degli autovelox.
Con sentenza dello scorso aprile, per la Cassazione (2) questa nota del ministero non può derogare a quanto stabilito dal Codice della strada: a differenza dell’approvazione, l’omologazione, dopo test in laboratorio, garantisce funzionalità e precisione.

Le pubbliche amministrazioni hanno installato autovelox fidando su questo status quo e continuano a farlo anche dopo la sentenza di Cassazione. Del resto, la cosiddetta riforma del codice della strada approvata qualche giorno fa (3), pur districandosi sulle installazioni degli autovelox per una loro presunta maggiore efficacia, non prevede nulla in merito.

Perché legislatore e ministero non hanno messo un punto fermo? Evitando che la magistratura si debba occupare della vicenda, così come già avvenuto e come presumibilmente continuerà ad accadere (i ricorsi in merito che Aduc, dopo la sentenza di Cassazione, ha presentato anche solo ai giudici di pace vengono generalmente accolti)?

Crediamo che legislatore e ministero preferiscano ignorare l’anomalia perché l’applicazione della legge comporterebbe costi tecnici e burocratici (centrali e locali) che vogliono evitare. Per consentire alle amministrazioni di usare gli autovelox per far cassa, non si rendono conto che questo risparmio (l’omologazione) e questo vantaggio (amministrazioni e le loro casse) hanno costi molto più alti: quelli dei tribunali, che se potessero non occuparsi di vicende del genere avrebbero più tempo e più personale per non continuare ad impantanarsi con procedimenti che durano una vita; quelli della sfiducia dei cittadini verso leggi ed istituzioni, cittadini che glielo ricordano sempre facendo crescere il non-voto.

In attesa di politici che “vengano tra noi” per capire, non ci resta che – amaramente – aiutare gli automobilisti a fare ricorsi contro queste multe. Automobilisti che se da un lato saranno contenti di non pagare le multe, non si può escludere che sarebbero più contenti con certezze di pene e diritti.


* https://www.asaps.it/agg_cds_2013_online/art045.htm
** https://www.asaps.it/agg_cds_2013_online/art142.htm
1 – https://www.aduc.it/generale/files/file/newsletter/2024/dicembre/comunicato_8176_11nov2020.pdf
2 – sentenza n. 10505 del 18 aprile 2024: https://www.aduc.it/generale/files/file/newsletter/2024/dicembre/10505-2024.pdf
3 – https://www.aduc.it/articolo/riforma+codice+strada+nulla+giustizialista_38443.php


Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

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