Ridurre le disuguaglianze sociali, ricucire i patti sociali che in Italia sono saltati dopo anni di distacco della politica dai cittadini, ricostruire una grande area di Sinistra che sia progressista e di governo. Questo il filo conduttore del discorso dell’onorevole Pierluigi Bersani, che ieri sera ha parlato ad un Teatro Moderno a Latina pieno di persone, riscuotendo apprezzamento e partecipazione. Questo anche il progetto di Liberi e Uguali, il partito che per le elezioni del 4 marzo ha individuato in Pietro Grasso il proprio candidato premier e che sostiene nel Lazio la ricandidatura di Nicola Zingaretti.
Il comizio di Bersani è stato preceduto dal concerto dei Canusìa, duo di musica popolare del Lazio, e dagli interventi dei candidati Alfredo D’Attorre e Loredana De Petris, che hanno sottolineato la necessità di ricostruire la Sinistra a partire dalla riduzione delle disuguaglianze sociali e che anche a Latina è possibile partire con un importante risultato. Ha introdotto gli interventi il coordinatore del Movimento della Sinistra giovanile di Latina, Francesco Pannone.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Bersani – è quello di ricostruire una Sinistra plurale, riprendere dal “bosco” quelle persone che negli anni hanno abbandonato le urne e la politica e riportarle alla partecipazione. Perché se in questi anni la destra più regressiva è riuscita a sedersi in un paio di consigli comunali anche in luoghi, come la mia terra d’origine, che da sempre hanno una tradizione di Sinistra molto forte, in una provincia che è Medaglia d’oro per la Resistenza, non significa che i partiti della destra siano cresciuti, ma che i nostri sono rimasti a casa. E questo è stato un gesto politico grandissimo con cui abbiamo dovuto fare i conti”.
“Ridurre le disuguaglianze è un tema attualissimo, perché mai come oggi ce ne sono state così tante ed una grande fascia della popolazione vive in condizioni di incertezza. Deve essere la Sinistra con i suoi valori di uguaglianza a promettere protezione, garantendo il lavoro, una sanità accessibile a tutti, con una scuola che funzioni e che va là dove ci sono i problemi. Solo se si guarda il Paese con gli occhi di chi è in difficoltà, esso può essere migliorato. Oggi i patti sociali, con il mondo del lavoro e persino con il civismo sono saltati; da quando la politica ha cercato di avere più potere con meno consensi, con una legge elettorale smaccatamente favorevole alla destra, sono saltati anche i patti politici: con la Sinistra stessa, di cui è stata messa in discussione la credibilità, generando quell’astensionismo che sta favorendo quella destra regressiva, nazionalista, identitaria e protezionista. La questione democratica e la questione sociale sono sorelle: se viene lasciata da parte la questione sociale, la democrazia impallidisce”.