Bonus facciate, il Comune di Aprilia definisce le zone urbanistiche assimilabili ad A e B in cui sarà possibile richiedere la detrazione d’imposta. Con una delibera, approvata ieri pomeriggio in Giunta, il Comune ha dato seguito ad una circolare dell’Agenzia delle Entrate, fissando alcuni criteri di propria competenza per consentire ai cittadini di fruire della detrazione di imposta al 90% delle spese sostenute per il recupero o il rifacimento della facciata esterna degli edifici (il cosiddetto Bonus Facciate).
L’Agenzia delle Entrate, infatti, aveva precisato che spetta ai Comuni la definizione delle zone urbanistiche assimilabili a quelle A e B, quelle cioè in cui è possibile chiedere il bonus.
Con la delibera approvata oggi, ad Aprilia sarà possibile usufruire della misura anche nelle zone classificate come C1 (senza alcuna ulteriore verifica di dettaglio) e in quelle rientranti nelle aree di Piani di Edilizia Economica e Popolare (PEEP), previa verifica di fattibilità di dettaglio.
Rimangono invece esclusi gli edifici che si trovano nelle aree di espansione residenziale, individuate dal PRG come zone C2 che hanno un indice di fabbricabilità che non è in linea con i requisiti definiti dal Governo, oltre a quelli inseriti nelle zone D ed F, a carattere produttivo artigianale, industriale e commerciale.
“Con l’atto approvato oggi in Giunta – commenta l’Assessore all’Urbanistica Omar Ruberti – Aprilia completa la definizione delle linee guida per quel che attiene il bonus facciate, rispondendo alla sollecitazione di molti cittadini che ci hanno chiesto, secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, di estendere la possibilità di fruire delle detrazioni anche ai cittadini proprietari di immobili che non ricadono nelle due zone PRG esplicitamente individuate dalla norma nazionale”
“La qualificazione del patrimonio immobiliare privato attraverso gli incentivi statali – conclude Ruberti – è una importante occasione economica-occupazionale con ripercussioni positive sulla Città. Con questo provvedimento ampliamo il perimetro degli interventi ad una platea potenziale di ulteriori 500 immobili che diversamente non ne avrebbero avuto accesso”.