Morgan a processo per maltrattamenti e stalking nei confronti della ex fidanzata Angelica Schiatti, ora compagna di Calcutta (noto cantautore di Latina), che lo ha denunciato quattro anni fa e ora lamenta di essere stata lasciata “sola” dalla giustizia.
“Fatti atroci”, prende posizione sui social Calcutta. Prossima udienza, al tribunale di Lecco, il 13 settembre. E, dopo che il Fatto Quotidiano ha portato all’attenzione dei lettori la vicenda, pubblicando anche degli stralci di messaggi e chat, – secondo quanto riporta l’Ansa – sono arrivate le prime conseguenze per Marco Castoldi, in arte Morgan: scaricato in men che non si dica sia dalla Rai, che aveva messo in cantiere un programma con lui per l’autunno, sia dalla casa discografica Warner Music Italia.
La vicenda risale al 2020, quando Angelica Schiatti, anche lei cantautrice, che ha avuto una frequentazione con Morgan, decide di denunciarlo per messaggi, minacce e revenge porn. “Morgan infatti, – come testimonia Selvaggia Lucarelli sul quotidiano, – avrebbe insultato e minacciato ripetutamente la sua ex, anche diffondendo tra amici e collaboratori immagini private e intime, non risparmiando neppure i familiari e il nuovo compagno”.
Morgan avrebbe anche ingaggiato due persone per individuare la casa bolognese dove si era trasferita la ragazza per riportarla a lui e picchiare Calcutta. Scatta il codice rosso, quello che dovrebbe tutelare le donne vittime di stalking, agli uffici della procura di Monza, che successivamente chiede il rinvio a giudizio dell’artista. L’incompatibilità territoriale sollevata dagli avvocati della difesa sposta però il procedimento a Lecco.
A difesa della giovane anche Calcutta che, sempre via social, si scaglia contro Morgan, senza mai nominarlo. “Vi assicuro che i fatti atroci riportati sono solo una piccola parte di quelli accaduti e hanno modificato la nostra vita più di quanto si possa immaginare. La cronaca purtroppo parla troppo spesso di vicende simili che finiscono nel peggiore dei modi”, sottolinea il cantautore di Latina su Instagram, che se la prende anche con la Warner – prima che questa facesse un passo indietro – che “ha deciso di offrire un contratto a questo persecutore nonostante fosse a conoscenza dei fatti. Per questo mi sembra giusto interrompere ogni mio possibile rapporto lavorativo con questa etichetta. Le canzoni che scrivo non saranno più disponibili per gli/le interpreti del loro roster, e tutti i suoi dipendenti non sono più i benvenuti ai miei concerti. Non sarà un piacere neanche incontrarli per strada sinceramente perché chi si comporta così restando in silenzio ai miei occhi è complice. Guardatevi dentro”.