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Camerunense ferito, la Lega Aprilia: “nessuno mandante politico, c’è un vuoto istituzionale”.

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Sulla vicenda del camerunense ferito arriva anche la ferma condanna della Lega Aprilia: “l’episodio non può essere minimizzato, né etichettato come una bravata. Non possiamo non constatare, però – commenta il partito di Salvini – come la dinamica dei fatti dimostri che Aprilia non è affatto una città razzista: l’uomo ferito, infatti, è stato prontamente soccorso e medicato. Per questo, – dicono – rispediamo al mittente le accuse di chi ha voluto intravedere un mandante politico anche dove non c’era.

Caricare di significati politici un gesto deprecabile,  – secondo la Lega – significa solo spostare l’attenzione e non affrontare i problemi reali. Il problema va ricercato semmai – sostiene il partito – in un vuoto istituzionale, nella debolezza di chi amministra una città di quasi 75mila abitanti senza avere un quadro d’insieme, senza saper programmare”.

La nota stampa integrale della Lega Aprilia:

“Il grave episodio avvenuto nel giorno di Ferragosto in pieno centro, non può essere minimizzato, né etichettato come una bravata. É un fatto grave che tre individui, forse per noia, decidano di sparare contro una persona colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Ferma la condanna della Lega di Aprilia, che biasima l’atteggiamento tenuto dai tre responsabili, giustamente denunciati dopo l’intervento delle forze dell’ordine.

Al tempo stesso, però, non possiamo non constatare come la dinamica stessa dei fatti, dimostri che Aprilia non è affatto una città razzista. L’uomo ferito è stato prontamente soccorso e medicato da persone che non hanno esitato neanche un secondo ad assistere una persona in difficoltà.

Per questo, rispediamo al mittente le accuse di chi ha voluto intravedere un mandante politico anche dove non c’era, di chi ha voluto fare di tutta l’erba un fascio strumentalizzando un fatto di cronaca.

Crediamo piuttosto che la risonanza mediatica data a episodi avvenuti in altre città, possa aver giocato un ruolo importante, alimentando lo spirito di emulazione in soggetti che a scapito della giovane età non dimostrano di coltivare i valori e i sani principi che distinguono una società civile dalla barbarie.

Caricare di significati politici un gesto deprecabile, come quello avvenuto nelle scorse ore, significa solo spostare l’attenzione e non affrontare i problemi reali. É ormai evidente da tempo che il territorio di Aprilia è fuori controllo, manca la sicurezza.

La responsabilità di ciò non può certo ricadere sulle forze dell’ordine, che nonostante tutte le difficoltà assolvono al meglio i propri compiti, al servizio di un territorio vastissimo. Il problema va ricercato semmai in un vuoto istituzionale, nella debolezza di chi amministra una città di quasi 75 mila abitanti senza avere un quadro d’insieme, senza saper programmare, senza tenere le redini sui tempi cruciali e cosa più grave senza riuscire a comprendere pienamente le dinamiche sociali e dare una risposta usando gli strumenti necessari a governarle”.

Secondo la Lega di Aprilia, “a nulla serve inasprire i toni e il livello dello scontro, ma al tempo stesso minimizzare l’accaduto è un grave errore che amministratori competenti non possono commettere. L’unico atteggiamento possibile è prendere atto di ciò che accade, rimboccarsi le maniche e lavorare per trasformare la città in un luogo migliore e più sicuro”.

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