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Campionessa paralimpica di basket Beatrice Ion aggredita ad Ardea con il padre, gli insulti razzisti poi le botte

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L’atleta del basket in carrozzina Beatrice Ion insultata mentre si trovava ad Ardea, aggredito invece il padre della ragazza. E’ accaduto presso la marina di Tor San Lorenzo. Un aggressione a sfondo razziale. La giovane e il papà sono stati presi di mira per le loro origini romene. La cestista è cittadina italiana, gioca nell’Amicacci Giulianova e ha fatto parte della nazionale paralimpica italiana. Il fatto è emerso solo dopo che l’atleta ha raccontato tutto sui social. Ad aggredire il padre della 22enne, un uomo sui 40 anni, alto 2 metri e 150 chili di peso, che dopo aver insultato pesantemente Bea perché è in carrozzina ha sferrato una testata e un pugno al padre, vantandosi anche del suo lungo curriculum criminale.

“Vivo in Italia da 16 anni,  – spiega la giovane – ho la cittadinanza italiana, ho fatto tutte le scuole qui e sto continuando gli studi all’università italiana, gioco nella nazionale italina di basket in carrozzina e mi considero in tutto e per tutto italiana eppure sono stata aggredita, mio papà è stato aggredito ed è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo degli stranieri del ca…. che devono tornare al loro paese, tralasciando le offese che mi sono presa perché sono disabile. Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa male. A voi che ci avete aggrediti, vergognatevi saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di voi, e voi che avete guardato il tutto senza alzare un dito vi dovreste vergognare più di loro”.

Il post di solidarietà della sua squadra, l’Amicacci Giulianova: “Con grande dispiacere veniamo a conoscenza della vile aggressione per motivi razziali contro la nostra Bea e la sua famiglia. La piaga del razzismo è ancora, purtroppo, un problema attualissimo e mondiale. Qualsiasi forma di razzismo è abominevole e noi continueremo sempre a batterci, come abbiamo già fatto, per eliminare questa gravissima piaga, nella vita come nello sport. #noracism #insiemeAmicacci”

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