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Canile, Amici di Birillo risponde al Sindaco di Aprilia: “Chiediamo un incontro”

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In risposta alle dichiarazioni del nostro gentilissimo sindaco Terra  al nostro comunicato ripreso a mezzo stampa  che informa la cittadinanza che dal 5 agosto 2020 l’Associazione Amici di Birillo onlus non è più autorizzata a prestare attività di volontariato presso la struttura Galileo Galilei di Latina, vogliamo precisare che l’Amministrazione comunale ha ricevuto dettagliate risposte in merito delle accuse gravissime che ci sono state mosse, contrariamente a quanto affermato dalla struttura https://static.comune.aprilia.lt.it/uploads/2020/08/Amici-di-Birillo-Interruzione-dei-rapporti.pdf.

 Siamo stati accusati di non aver rispettato il regolamento interno della struttura, di aver invitato la cittadinanza a frequentare il canile in massa durante l’emergenza Coronavirus e di aver disatteso tutti i DPCM in vigore durante la pandemia, siamo stati accusati di aver avuto alcune concessioni privilegiate perchè potevamo frequentare il canile nella mattinata del sabato (unico giorno a noi concesso per gestire le adozioni), siamo stati accusati di concorrenza sleale e di creare un clima di disturbo verso le altre associazioni presenti in struttura e di aver perpetrato attacchi mediatici alla struttura di cui però non vi è traccia sui nostri canali di comunicazione.

È di fondamentale importanza ribadire che tutto ciò è avvenuto a mezzo PEC e non attraverso una convocazione che attendevamo da febbraio 2020 e che abbiamo più volte sollecitato nel corso dei mesi. In un primo incontro avvenuto nel mese di gennaio 2020, infatti, l’Amministrazione Comunale ci aveva manifestato la volontà, di propria iniziativa, di affidarsi ad un Direttore Esecutivo del Contratto (DEC ) per gestire al meglio le onerose attività di custodia e mantenimento dei cani presso la struttura dislocata a Latina. Figura che ad oggi non sembra essere stata individuata, nonostante i numerosi solleciti da parte nostra, e che avrebbe potuto risolvere alcune potenziali criticità ancora prima che queste si manifestassero.

 Malgrado la nostra PEC di risposta  in data 21 luglio 2020 regolarmente protocollata – che riportiamo in calce al presente comunicato – le stesse accuse vengono ancora messe in evidenza nel comunicato del Sindaco Terra che le adduce a motivazione della scelta. Vogliamo ricordare al Sindaco che, ai sensi di legge, egli è il primo responsabile del benessere di tutti gli animali presenti sul territorio comunale, inclusi i cani attualmente collocati presso la struttura interessata dalla vicenda. La perdita di un’associazione preparata e ben radicata sul territorio, qualunque sia la sua denominazione e qualunque sia la struttura in cui opera, va ad esclusivo discapito di questi animali, che sono troppo spesso in numero assai maggiore rispetto ai volontari presenti e operativi.

 E va discapito anche della spesa pubblica. La gestione del randagismo rappresenta infatti una voce di spesa importante nei bilanci comunali: aggiudicandosi la gestione dei randagi, i responsabili di “rifugi/canili” privati potrebbero contare su un contributo che va da € 2,70 ad almeno € 5  al giorno per ogni cane, con una media di permanenza in canile per cane stimata in circa 7 anni. Siamo certi che è anche vostra opinione che l’opera dei volontari – in questo ed in altri settori in cui i beneficiari non hanno voce – è preziosa e va concretamente tutelata.

 Ringraziamo il Sindaco di aver riconosciuto l’importanza della nostra preziosa collaborazione e gli chiediamo di volerci finalmente dare udienza, per poter chiarire ulteriormente gli aspetti su cui evidentemente permangono ancora dei dubbi, anche in virtù della recente nomina di Monica Laurenzi – alla quale vanno i nostri migliori auguri per l’incarico – all’Assessorato Ambiente.

 

 

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