Sottovia ancora chiuso a Casello 45, il Consorzio Colle dei Pini scrive per l’ennesima volta una lettera alla Città Metropolinata, alla Regione Lazio, ma anche ai Comuni di Aprilia e Nettuno. L’opera è terminata, ma presenta seri problemi con il deflusso delle acque, in pratica ogni volta che piove si allaga. I cittadini però lanciano l’ultimo appello conciliante alle istituzioni: “Apriamo il sottovia nei giorni di bel tempo – commentano – in modo da poterlo usare il più possibile, per poi chiuderlo quando è necessario per evitare allagamenti. Questo almeno per far vivere le persone e attendere con più serenità – concludono – la conclusione dei lavori”.
Di seguito la lettera
Arriva la notizia che quel matrimonio che mai s’aveva da fare è cosa fatta:
M5S e PD governano insieme anche la Regione Lazio, quindi forse ora potranno condividere gioie e dolori, oneri e onori tra Regione e Città Metropolitana di Roma Capitale e soprattutto, insieme a RFI, prendersi le responsabilità sul sottovia di Casello 45!
Il contratto per l’erogazione dell’energia elettrica c’è, i verbali firmati, in cui la Città Metropolitana di Roma Capitale prende in carico l’opera, pure, ma l’apertura no, se non quella straordinaria delle fontane nel muro del passaggio pedonale…
In merito alla gestione delle acque meteoriche abbiamo diverse proposte:
- Sversare le acque meteoriche dal lato Nettunense dov’è la naturale pendenza del territorio come sosteniamo da anni;
- Utilizzare la capiente conduttura che si inoltra nel comune di Nettuno;
- Ma soprattutto pulire il fosso di via Cavallo Morto, proseguire la condotta che bypassa via Ustica e sistemarne gli argini che stanno cedendo e contribuiscono all’inondazione della strada e dei giardini confinanti.
Intanto, considerando il clima spettacolare della nostra regione ed anche le sbarre fortemente volute dalla Città Metropolitana di Roma Capitale quale ulteriore sistema di sicurezza in caso di allagamento, crediamo che si possa, anzi si debba, aprire il Sottovia ed usarlo almeno per la maggior parte del tempo. Poi, quando piove, si abbassano le sbarre e si chiude il sottovia, come hanno chiuso gli occhi coloro che avrebbero dovuto vedere e provvedere a tempo debito e non lo hanno fatto!
Questo è l’ultimo appello conciliante che ci sentiamo di fare, dopo di ciò non ci resta che interessare la Procura della Repubblica!
Ad maiora semper…