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Chioschi in fiamme sul lungomare Latina: flash mob di solidarietà al Lido. “La Regione intervenga a supporto del Comune”.

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Chioschi in fiamme sul lungomare Latina: flash mob di solidarietà ieri al Lido, all’altezza del primo chiosco, per dimostrare vicinanza ai concessionari del primo e quinto chiosco, andati completamente distrutti in due incendi, probabilmente dolosi, divampati a distanza di 48 ore uno dall’altro. Ad organizzare la manifestazione di ieri la coalizione progressista, con a capo l’ex sindaco Damiano Coletta. “Quanto è accaduto è inquietante – ha detto – e confidiamo che le indagini delle Forze dell’Ordine portino velocemente all’identificazione dei responsabili”.

“Sembra profilarsi lo stesso scenario del 2016 – commenta Damiano Coletta – quando nell’imminenza delle assegnazioni delle concessioni balneari il clima intimidatorio mi costrinse ad un esposto contro ignoti e a svincolare il primo chiosco dal bando, assegnato poi a mezzo avviso pubblico a un’associazione con scopi sociali.

La tempistica dei due attentati non lascia dubbi sul tipo di messaggio che la politica in primis e la cittadinanza poi devono respingere al mittente.  Di acceso – ha concluso – lasceremo i riflettori perché indietro non torniamo: Latina deve restare libera, sicura e legale”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Lorenzo Sciarretta, già delegato del Presidente della Regione Lazio alle Politiche Giovanili: “La Regione intervenga a supporto del Comune e delle ragazze e dei ragazzi per non far spegnere la speranza nelle nuove generazioni di poter investire nel proprio territorio per rimanerci e non scappare.

Il chiosco incendiato, – ricorda Scarretta – era parte di un progetto delle Politiche Giovanili della Regione che avevamo portato avanti insieme al Comune di Latina per aprire tre spazi dedicati alle nuove generazioni in città. Il chiosco, gestito da un gruppo di ragazze e ragazze dopo che molti avevano rinunciato a farlo, era percepito come simbolo di legalità e di come lo sviluppo turistico delle coste del Lazio generi occupazione per i più giovani. Oggi, quel chiosco è solo legno ardente e cenere.

Non dobbiamo permettere che si spenga la speranza nelle nuove generazioni – conclude – di poter investire nel proprio territorio. Non dobbiamo permettere che ci voglia più coraggio per rimanere dove si è nati che per andare via. La Regione Lazio intervenga a sostegno del Comune per la ricostruzione del chiosco e a supporto e tutela delle ragazze e ragazzi: non ci deve essere spazio per le intimidazioni”.

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