Si è concluso con 14 voti favorevoli alla sfiducia al sindaco Mauro Carturan l’atteso Consiglio comunale di sabato scorso a Cisterna di Latina.
Dunque con un voto in più rispetto a quelli necessari (13) è stata decreta la conclusione del terzo mandato Carturan con il ritorno, per la terza volta in tre anni, del Commissario prefettizio e nuove elezioni.
L’assise si è aperta validamente alle 10:20 con la presenza di tutti i consiglieri comunali (di cui 23 in aula e un consigliere da remoto) e l’assenza del sindaco e di tutta la sua giunta.
Ad aprire gli interventi sull’unico punto all’ordine del giorno, è stato il rappresentante del Gruppo Misto, Marco Mazzoli, che ha ribadito il sostegno al sindaco criticando quei gruppi di maggioranza che hanno approvato il bilancio di previsione e successivamente firmato la mozione di sfiducia. Ha inoltre evidenziato un presunto vizio di forma nella presentazione della mozione di sfiducia. Al termine dell’intervento i componenti del Gruppo Misto (Mazzoli, Iazzetta, Agostini), di Cisterna Democratica (Campoli) e dell’UdC (Filippi), hanno lasciato l’aula.
Ha fatto seguito la replica degli esponenti della Lega (Contarino, Ferraiuolo, Leoni, Vita e Nardi) affidando soprattutto alla lettura di una dichiarazione le motivazioni della crescente frattura con il sindaco, in particolare dopo la crisi aperta dal Primo cittadino nel settembre scorso e mai risolta, e ad un presunto tentativo di ‘ribaltone’ per la sostituzione della Lega con gruppi dell’opposizione.
Unanime la critica sull’operato del sindaco, ma anche della sua maggioranza, da parte dell’opposizione formata dal Gruppo Innamorato (Melchionna, Innamorato), PD (Santilli), Cinque Stelle (Capuzzo, Sarracino). Il Gruppo Del Prete (Del Prete, Mastroianni, Poli) come pure Forza Italia (Cece) hanno criticato la scelta di quella parte della maggioranza che prima ha sostenuto il sindaco e poi ne ha proposto la sfiducia. Quindi hanno abbandonato l’aula.
Con la lettura di un documento anche Fratelli d’Italia (Cavazzina, Cassetti, Giordani) ha spiegato le ragioni che hanno portato alla sfiducia, mentre i Cinque Stelle hanno presentato un emendamento che però non è stato accolto in quanto mancante del numero minimo di firme richiesto dal Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.
Pertanto alle 13:40 si è proceduto alla votazione della sfiducia al sindaco Mauro Carturan che è stata approvata e diventata immediatamente esecutiva con i voti di Lega, Fratelli d’Italia, Gruppo Innamorato, Pd e Cinque Stelle.
Cisterna, in 14 votano la sfiducia a Carturan: concluso il terzo mandato del sindaco
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