Conferenza dei capigruppo ieri ad Aprilia: la “Lista Civica Giusfredi”, la “Lista Civica Terra” e la “Rete dei Cittadini per Aprilia” hanno presentato la mozione per conferire la Cittadinanza Onoraria del Comune di Aprilia alla Senatrice Liliana Segre e a Sami Modiano. “Due figure di spessore che portano l’esperienza diretta di ciò che è stata la Shoah. – commentano le tre liste – Con questo forte gesto la nostra città vuole confermare e rimarcare i propri valori antirazzisti e anti-odio, conferendo la Cittadinanza Onoraria a due superstiti dei campi di concentramento nazisti. L’auspicio – hanno detto – è che la mozione venga votata in Consiglio all’unanimità”.
“La Senatrice a vita Liliana Segre è il simbolo della lotta all’antisemitismo, dentro e fuori le istituzioni. – si legge nella nota – Sami Modiano è un superstite già noto al nostro territorio, molteplici sono le iniziative in cui gli studenti della nostra città, oltre che di tutta la provincia, hanno avuto modo di conoscere e udire dal vivo la sua esperienza. Questo connubio perfetto tra le due figure ha fatto sì che i nostri gruppi consiliari decidessero di proporre la Cittadinanza Onoraria ai due superstiti.
L’auspicio è che la mozione venga votata all’unanimità in maniera trasversale nell’assise Comunale dando maggior forza e consistenza all’atto, dimostrando che la nostra comunità non tradisce i propri principi contro il razzismo, contro l’odio e contro l’antisemitismo”.
ECCO IL TESTO DELLA MOZIONE:
Oggetto: Concessione della Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre e Sami Modiano per l’opera di testimonianza e mantenimento della memoria della Shoah, di cui furono vittime.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Considerato che il Comune di Aprilia da 10 anni sostiene, per le scuole medie, il “Viaggio della Memoria” tramite cui gli studenti conoscono in prima persona le vicende della Shoah;
Fatto presente che il Comune di Aprilia celebra costantemente il “Giorno della Memoria” del 27 Gennaio in ricordo delle vittime dell’Olocausto; Ricordato che il Comune di Aprilia presenta un cittadino, Arturo Di Muccio, insignito della Medaglia d’onore come sopravvissuto ai campi di concentramento durante il nazismo;
Ricordato che Sami Modiano, nato a Rodi il 18 Luglio del 1930, durante la promulgazione delle leggi razziali fasciste nel 1938, frequentava la terza elementare della sua scuola, dalla quale, essendo ebreo, si trovò improvvisamente espulso. Nel settembre del 1943 i tedeschi invasero Rodi e il 23 luglio 1944 prelevarono con un inganno tutti gli ebrei presenti sull’isola, senza che nessuno potesse sfuggire.
Appena arrivati nel campo, il 16 agosto 1944, gli uomini vennero separati dalle donne e Modiano, quattordicenne, rimase con suo padre. Il suo destino era la morte nella camera a gas, ma il padre Giacobbe riuscì a portarlo nelle file dei superstiti. Nei mesi successivi Sami perse la sorella Lucia e anche lo stesso padre, che appresa la morte della figlia, si consegnò volontariamente in infermeria ben sapendo quale fine gli venisse riservata. Al 27 gennaio del 1945, dei 776 bambini ebrei italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nei campi di concentramento, Sami è tra i soli 25 sopravvissuti. Dell’intera comunità ebraica di Rodi rimanevano solo 31 uomini e 120 donne.
Nel 2005 Sami Modiano accetta l’invito del Sindaco di Roma a prendere parte ad un viaggio ad Auschwitz organizzato per gli studenti dei licei romani. Da allora, in inverno in Italia, Modiano si dedica a far conoscere la sua esperienza ai ragazzi nelle scuole medie e superiori.
Considerato l’immenso e doloroso lavoro di testimonianza storica e personale che ha visto per l’intera sua vita Sami Modiano impegnato nel ricordare ai giovani e ai meno giovani, anche nella nostra provincia, l’immensa tragedia dell’Olocausto;
Ricordato che Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930 da Alberto Segre e Lucia Foligno (morta quando Liliana non aveva ancora compiuto un anno), rimase vittima delle leggi razziali fasciste all’età di 8 anni, quando nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare. Un lungo periodo di vita nascosta con il padre e due cugini, culminato l’arresto al confine il 7 dicembre 1943 da parte dei gendarmi del Canton Ticino. Fu rispedita in Italia dove, il giorno successivo, fu tratta in arresto a Selvetta di Viggiù, Varese. Dopo sei giorni di carcere venne trasferita prima a Como e alla fine nel carcere di San Vittore a Milano, in quel Quinto raggio che il fascismo aveva destinato agli ebrei e dove rimase detenuta per 40 giorni. Il 30 gennaio 1944 venne deportata con il padre in Germania, partendo dal ‘Binario 21’ della Stazione Centrale di Milano e dopo una breve sosta nel campo di transito di Fossoli arrivò al campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz il 6 febbraio e fu internata nella sezione femminile.
Dei 605 prigionieri ebrei del suo trasporto, circa cinquecento vennero mandati al gas e bruciati dopo poche ore. Non rivedrà mai più il padre, che morirà ad Auschwitz il 27 aprile 1944. Anche i suoi nonni paterni furono deportati ad Auschwitz, dove furono uccisi il giorno stesso del loro arrivo. Alla selezione, le venne imposto e tatuato sull’avambraccio il numero di matricola 75190. Durante la sua permanenza nel campo di concentramento fu impiegata nei lavori forzati nella fabbrica di munizioni ‘Union’. Sgomberato il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz per sfuggire all’avanzata dell’Armata Rossa, i nazisti trasferirono 56.000 prigionieri, tra cui anche Liliana Segre, a piedi, attraverso la Polonia, in un viaggio della morte verso la Germania. La Segre, non ancora 15enne, fu condotta nel campo femminile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sotto campo di Malchow, nel nord della Germania. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l’occupazione del campo di Malchow da parte dell’Armata rossa.
Tornò a Milano nell’agosto 1945. Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz;
Ricordato che nel 1990, dopo 45 anni di silenzio, si rese per la prima volta disponibile a partecipare ad alcuni incontri con gli studenti delle scuole di Milano portando la sua testimonianza di ex deportata e da allora è diventata una testimone importantissima e l’autorevolezza della sua figura pubblica è stata riconosciuta dall’attribuzione di molte e prestigiose onorificenze, tra cui quella di Senatrice a vita su nomina nel gennaio 2018 del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;
Evidenziato che Liliana Segre ha continuato in tutti questi anni di figura pubblica a esaminare e scandagliare la storia e la contemporaneità promuovendo campagne per i diritti umani e per debellare il razzismo e l’antisemitismo che, secondo la Segre, “non sono mai sopiti, solo che si preferiva nel dopoguerra della ritrovata democrazia non esprimerlo. Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti e il razzismo è tornato fuori così come l’indifferenza generale, uguale oggi come allora quando i senza nome eravamo noi ebrei”;
Ritenuto che Liliana Segre rappresenti una delle figure più nobili della Nazione, segnata dal portare in sé la memoria della tragedia della Shoah e il senso della vita come sopravvivenza dell’umano e come scelta etica, vero e proprio sismografo per cogliere pericoli e opportunità per tutta l’umanità;
Richiamato il “Regolamento per il conferimento della cittadinanza onoraria” approvato dal Consiglio Comunale con delib. n.41 del 28/09/2017;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
– Ad avviare la procedura per il conferimento della cittadinanza onoraria della città di Aprilia alla senatrice Liliana Segre e a Sami Modiano, testimoni sopravvissuti alle persecuzioni nazi-fasciste ed oggi impegno civile e coraggioso contro tutti i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza.