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Confisca definitiva dei beni, del valore di oltre 12milioni di euro, all’imprenditore di Nettuno Fernando Mancini.

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Confisca definitiva dei beni, del valore di oltre 12milioni di euro, all’imprenditore di Nettuno Fernando Mancini, di 59 anni. L’ingente patrimonio è stato definitivamente confiscato dalla Corte d’Appello del Tribunale di Roma. “Il provvedimento – che conferma quello di primo grado emesso nel giugno del 2019 – è frutto delle indagini economico-patrimoniali dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, avviate nel 2015, che avevano consentito alla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino di disporre il sequestro anticipato dei beni riconducibili a Mancini, già condannato per i reati di associazione a delinquere, evasione fiscale, bancarotta fraudolenta, truffa, traffico di droga e riciclaggio”. Passano, quindi, definitivamente nella mani dello Stato, conti correnti bancari, quote societarie, una lussuosa imbarcazione, una rivendita di tabacchi, ben 90 unità immobiliari (tra cui una lussuosa villa di circa 400 metri quadrati con piscina, 41  appartamenti, 35 magazzini, garage, capannoni industriali e terreni) ed  anche rinomato stabilimento balneare “Belvedere”, situato sul litorale di Nettuno.

“Gli accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno, coordinate della Procura della Repubblica di Velletri, avevano evidenziato la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati al Fisco dal proposto e le ricchezze nella sua disponibilità, gran parte delle quali intestate fittiziamente a “prestanome” e familiari.

Il patrimonio, accumulato investendo i proventi delle attività illecite e costituito da conti correnti bancari, quote di maggioranza di alcune società, una lussuosa imbarcazione, una rivendita di tabacchi, 90 unità immobiliari (tra cui una stupenda villa di circa 400 metri quadrati con piscina, 41  appartamenti, 35 magazzini, garage, capannoni industriali e terreni) e dal rinomato stabilimento balneare “Belvedere”, situato sul litorale nettunense, passa definitivamente nella disponibilità dello Stato.

Oltre alla confisca, la Corte d’Appello ha disposto la riduzione da 5 a 3 anni della sorveglianza speciale di polizia, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

L’esecuzione del provvedimento ablativo riveste un rilevante valore sociale perché restituisce alla collettività beni illecitamente acquisiti dalla criminalità”.

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