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Consorzi Industriali, “L’accorpamento fa comodo solo a Zingaretti”

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“Una decisione senza capo né coda. Un accorpamento, quello dei Consorzi industriali, che rivela solo l’interesse di Zingaretti e dei suoi di fare di questi enti un poltronificio a proprio uso e consumo senza pensare in alcun modo alle ripercussioni che si avranno per le imprese e per i territori. Una scelta che evidenzia, anche se non ce ne era più bisogno, la costante e reiterata incapacità della Regione guidata da Zingaretti di legiferare. E’ accaduto, solo per fare alcuni esempi, nel caso della legge Delrio, tanto che la regione Lazio è l’unica in Italia a non averla mai attuata mettendo in scena proposte di legge che tra rinvii e riedizioni si sono perse nei meandri della memoria. E’ accaduto nel caso della riforma delle Comunità montane avanzata per tentativi ed errori e mai portata a compimento.

Oggi con l’approvazione dell’emendamento al cosiddetto collegato al bilancio, approvato questa mattina dopo la maratona di quasi ventiquattro ore in consiglio regionale, sull’accorpamento dei consorzi industriali, Zingaretti e la sua maggioranza dimostrano solo di non saper affrontare e risolvere le criticità esistenti, limitandosi a mettere delle pezze a colori prive di quella consequenzialità che una buona amministrazione dovrebbe seguire. Per Zingaretti razionalizzare significa solo guardare al management e alla governance di una società. Per noi, al contrario, significa entrare nel merito di una legge, capire quali siano le esigenze dei territori per renderla uno strumento valido, concreto, a disposizione delle comunità che siamo chiamati a rappresentare. Oggi per un’ impresa è fondamentale velocizzare le risposte su iter sempre più complessi ad esempio in materia urbanistica. Per rispondere a questa esigenza Zingaretti che fa? Modifica il numero dei Consorzi industriali. Non calcolando che accorpando i Consorzi industriali non risolviamo il nodo della rapidità che le aziende che vogliono intraprendere chiedono. Non miglioriamo in alcun modo funzionalità e compiti a loro affidati. Su scelte come queste si misura la distanza tra chi governa la Regione Lazio e le imprese che saranno costrette, ogni volta che dovranno sbrigare qualsiasi pratica, venendo meno i riferimenti territoriali, ad affrontare un viaggio della speranza sino a Roma. Dobbiamo avvicinare i servizi ai cittadini e alle imprese, non allontanarli. Dobbiamo lasciare spazio ai territori e non penalizzarli. Su queste decisioni, becere ed insensate, saremo sempre contrari. Quello che avremmo voluto affrontare e discutere è una proposta di legge di riordino dei Consorzi industriali che partisse dalle loro potenzialità, peculiarità e punti di forza, per arrivare ad una analisi attenta della loro funzionalità mettendo in atto tutte le scelte migliori per renderle realmente rispondenti alle esigenze delle imprese. Il nostro dovere è scegliere oggi per migliorare il futuro con quella lungimiranza e concretezza che a questa maggioranza è del tutto sconosciuta. La Regione Lazio deve legiferare non fare da cassa di risonanza per le ambizioni politiche di Zingaretti”.

Lo dichiara in una nota il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone

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