Sono trascorsi i sessanta giorni previsti dallo statuto del Comune di Anzio ed è rimasta senza risposta la richiesta di oltre 700 cittadini che hanno firmato una interpellanza chiedendo che le strade un tempo “vicinali” passino in gestione all’ente.
Una scelta che porrebbe la parola fine all’esistenza del Consorzio di Lavinio, trattandosi ormai di strade urbanizzate da tempo e sulle quali chi vive nel perimetro del Consorzio stesso paga due volte le tasse.
“Chi ha firmato la richiesta e anche i 100 cittadini non residenti (che per statuto non possono presentare interpellanze) o attraverso la piattaforma change.org (340 sottoscrizioni on line), – spiega il Comitato spontaneo cittadini Lavinio – chiedono di avere risposte. Al sindaco, alla sua amministrazione, alla presidente del consiglio comunale, ai componenti dell’assise civica. Non è un problema “solo” di chi è costretto alle gabelle del Consorzio (aumentate del 35% nell’ultimo anno, senza sapere perché) ma dell’intera città. E dei rapporti tra Comune e Consorzio. Anche per questo è stata inviata formale diffida per la mancata risposta da parte del primo cittadino alla interpellanza per la presa in carico della manutenzione delle strade del quartiere urbano di Lavinio
Una “perla”? Chi ricade nel perimetro riceve comunicazioni dal Consorzio di Lavinio e Sant’Olivo, mentre nella convenzione e in tutti gli atti che fa il Comune, ad esempio per i pagamenti, figura il Consorzio di Lavinio, Sant’Olivo e Sant’Anastasio. Misteri anziati”.