Nel Lazio abbiamo introdotto, nella provincia di Latina, un progetto a 360 gradi per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Sono tre i principali assi su cui abbiamo investito le risorse: sportelli dedicati nei centri per l’impiego e la app FairLabour per il corretto incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro; trasporti gratuiti per i braccianti nel percorso casa-lavoro; supporto al diritto a abitazioni dignitose.
A questi pilastri abbiamo affiancato campagne di comunicazione multilingua e mediatori culturali. Un’operazione su cui, come Regione Lazio, dobbiamo continuare a lavorare senza indugio per sottrarre al caporalato tante donne e tanti uomini che lavorano in agricoltura.
Stiamo lavorando alla predisposizione degli indici di congruità quale unica strada per risolvere in modo strutturale il corretto rapporto tra qualità del prodotto e quantità di manodopera contrastando anche così il lavoro sommerso e il conseguente sfruttamento. Non solo. Occorre impegnarsi affinché il caporalato possa essere contrastato in tutti i settori sensibili come edilizia, logistica, servizi e commercio. Come Regione, siamo pronti a farlo attraverso una legge regionale dedicata”.
Cosi in una nota Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio in occasione della presentazione del V rapporto agromafie e caporalato – FLAI CGIL.