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Contributi alle associazioni, FuturAprilia: “Non abbiamo nessuna maschera”

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“Nessuna maschera, siamo fieri di essere un’associazione culturale che difende Aprilia. Qual è il vero problema?”. Così inizia il lungo intervento dell’associazione FuturAprilia chiamato in causa da Unione Civica per aver chiesto dei fondi per alcune attività nonostante siano molto attivi in politica.

“Siamo molto felici di aver inaugurato una nuova stagione della politica apriliana – spiega il presidente Pietro Ferrulli – in cui finalmente si discuterà insieme su come e con quali criteri il comune assegna dei contributi.

Alcuni consiglieri di maggioranza hanno sollevato dei dubbi circa la legittimità di uno specifico Movimento, di poter richiedere un contributo comunale per realizzare delle iniziative. Il nome non è stato fatto (per quanto ci riguarda avrebbero fatto bene a farlo), ma riteniamo di poter essere noi. E se non siamo noi, cogliamo comunque questa occasione per qualche riflessione.

Chiariamo subito: qualora non ne avessimo diritto, in un Comune normale, semplicemente verremmo esclusi dall’assegnazione del contributo. In questo nostro Comune diventa difficile perché la trasparenza non è mai stata un obiettivo e perché i contributi sono quasi sempre stati dati “a pioggia” senza che alcun tipo di criterio venisse esplicitato. (E questo vale tanto per i contributi in denaro, quanto per gli spazi pubblici). Ciò a danno dei cittadini, delle associazioni, e di una “politica” culturale sacrificata alla non programmazione.

Veniamo al merito della questione. Si dice che il nostro, sarebbe un movimento politico “mascherato” da associazione culturale.

  1. Mascherato? Le parole hanno un senso. Nell’articolo 2 del nostro Statuto (regolarmente registrato) si legge: “Movimento FuturAprilia è un movimento socio-politico-culturale, senza fine di lucro, indipendente, apartitico e aconfessionale.”. Più avanti, nello stesso articolo: “Il movimento assume la forma di “Associazione non riconosciuta” ai fini del Codice Civile”. Quindi niente maschere.
  2. Le associazioni (secondo l’ordinamento vigente) possono avere diverse finalità (sportive, culturali, politiche, assistenziali…). Partiti e Sindacati sono anch’essi – di norma – associazioni non riconosciute, ma non sono considerati associazioni di promozione sociale in quanto hanno come finalità la tutela esclusiva di interessi economici degli associati (non ci pare sia il nostro caso). Questo per chiarire il quadro, che esiste al di là del Comune di Aprilia.
  3. Permetteteci un’ulteriore nota, di merito, che proprio in quanto associazione culturale riteniamo di avere il DOVERE di esplicitare. Le associazioni nascono per la voglia di partecipare e di non subire solo passivamente i processi decisionali delle istituzioni. Nelle associazioni è attivato un processo politico da parte di un individuo o gruppo di persone che mira ad influenzare le politiche pubbliche. Anche una associazione può, quindi, fare politica, esattamente come può farla una mailing list tematica, oppure ogni singolo cittadino che abbia gli strumenti e la capacità per farlo, come ad esempio un avvocato. Le associazioni pertanto rappresentano UNO dei modi di fare politica, quello meno condizionato dal senso di appartenenza ad un partito. Quindi associazioni (o movimenti) e partito sono due cose ben distinte. Più esplicitamente ad esempio un lavoratore può difendere il proprio salario con lo sciopero (aderendo ad una associazione sindacale) ma, per quanto contraddittorio ciò possa sembrare, può allo stesso tempo votare per un partito che ha finalità completamente diverse. Non a caso in quasi tutti gli statuti delle associazioni si cita l’essere “apartitici” ma non certamente “apolitici”.
  4. Il Movimento FuturAprilia ha presentato regolare domanda, in data 14/11/2018 per essere ammesso all’Albo delle associazioni culturali. Ci veniva chiesto di indicare se la nostra Associazione avesse finalità: culturali, sportive, dei comitati di quartiere o di promozione sociale. Abbiamo correttamente indicato la prima e la quarta opzione. Non era previsto di dichiarare altro. La richiesta di inserimento nell’albo è stata, a nostro avviso, più che legittima.
  5. Con regolare determina di Giunta il nostro Movimento è stato ammesso nell’albo delle associazioni culturali iscritte al comune di Aprilia. Inserimento all’albo, a nostro avviso, più che corretto. Ciò ci ha dato la possibilità di richiedere il famoso contributo (richiedere, non ottenere. Se poi i contributi vengono dati a sportello – cioè a chiunque ne faccia richiesta, per capirci- questa non è nostra responsabilità.)

In questi mesi il Movimento FuturAprilia è stato peraltro più volte convocato alle riunioni con le Associazioni. Inviti che abbiamo accolto con molto piacere e siamo stati presenti, dando un contributo in termini di riflessioni e a volte anche critiche, com’è giusto che sia, affinché si possano migliorare le condizioni in cui versa la nostra città. Abbiamo anche criticato, pubblicamente, alcune scelte di questa maggioranza. È forse questo il problema?

Veniamo quindi alla richiesta vera e propria del contributo. Si fa riferimento ad un regolamento comunale e ad una esplicita violazione. E qui, come da prassi (ovunque, tranne ad Aprilia evidentemente, perché qui le regole non ci sono e se ci sono, non sono chiare), quando ad un bando o ad un avviso qualcuno risponde non avendo tutti i requisiti necessari, semplicemente, non ottiene il contributo. Se i movimenti socio-politico-culturali sono esclusi, noi, semplicemente, non otterremo il contributo.

Solo per completezza di informazione: a nostra richiesta, nel momento di presentazione della domanda di iscrizione all’albo, ci è stato detto che non c’era alcun documento da visionare né da sottoscrivere (e infatti non abbiamo sottoscritto nulla).

Allo stesso modo, alla voce regolamenti, sul sito istituzionale del comune di Aprilia, non c’è nulla di relativo ai contributi per le associazioni. Ci sarà però sicuramente qualcosa del genere. Se ci fosse, sarebbe il caso di renderla nota. E se non avremo diritto al contributo, verremo esclusi. Purché criteri e regole siano chiari, qual è il problema?

Nella nota dei consiglieri si legge inoltre: “Nel logo dell’associazione ci sarebbe addirittura il nome del candidato sindaco”.

Innanzitutto, i cittadini hanno imparato a familiarizzare con il nostro logo, e sanno che nella versione scelta per rappresentarci (diversa da quella originariamente proposta), non appare il nome di alcuno. Questo sebbene l’Associazione nasca proprio sulla scia dell’esperienza elettorale precedente, di cui siamo orgogliosi. Ma la nostra Associazione opera sul territorio, come le altre. Certo esprimiamo la nostra contrarietà quando la città viene amministrata male. È forse questo il problema? Prerogativa delle Associazioni culturali che chiedono il contributo deve essere il Silenzio?

Vorremmo comunque leggere tale Regolamento comunale.

Allo stesso modo, riteniamo che questo sia un ottimo inizio per avviare un confronto con tutte le associazioni del territorio su come i contributi del comune vengono assegnati. Quali i criteri? Quali i motivi di esclusione?

Grazie dunque ai consiglieri, le occasioni per crescere insieme sono sempre benvenute”.

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